La separazione tra il Palermo e Alessio Dionisi, formalizzata ieri sera attraverso una risoluzione consensuale del contratto, porta nelle casse del club siciliano un beneficio economico tutt'altro che trascurabile. Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, la società rosanero avrebbe risparmiato circa un milione di euro, cifra che corrisponde allo stipendio che avrebbe dovuto corrispondere all'allenatore fino al termine della stagione in corso.
Ma i vantaggi finanziari per il Palermo non si limitano al mancato esborso dei prossimi mesi. L'accordo sottoscritto da Dionisi al momento della sua firma, avvenuta la scorsa estate, conteneva infatti una clausola che prevedeva il rinnovo automatico del contratto in caso di promozione in Serie A, con conseguente incremento dell'ingaggio. Una eventualità che, alla luce dell'attuale andamento della squadra, non rappresentava affatto uno scenario remoto.
La formazione siciliana, ora guidata da Filippo Inzaghi, figura infatti tra le principali candidate alla vittoria del campionato di Serie B. Le prestazioni offerte in questa prima parte di stagione hanno confermato i pronostici formulati alla vigilia del torneo, con la squadra che ha dimostrato solidità difensiva e forza offensiva tali da legittimare le ambizioni di risalita nella massima categoria.
La clausola inserita nel contratto di Dionisi presentava una particolarità che avrebbe potuto generare una situazione paradossale: l'opzione di rinnovo sarebbe scattata automaticamente in caso di promozione, indipendentemente dal fatto che il tecnico fosse ancora alla guida della squadra. Questo significa che, qualora il Palermo avesse conquistato la Serie A senza aver risolto il rapporto con l'allenatore toscano, la società si sarebbe trovata a dover iscrivere Dionisi a libro paga anche per la prossima stagione, pur in assenza di qualsiasi prestazione lavorativa da parte sua.
L'addio al Palermo chiude un capitolo non particolarmente fortunato nella carriera dell'allenatore originario della provincia di Siena. L'esperienza siciliana è stata caratterizzata da risultati al di sotto delle aspettative e da un rapporto difficile con la tifoseria, sfociato in aperte contestazioni nei confronti del tecnico.
Per voltare pagina, Dionisi ha scelto di fare ritorno all'Empoli, club con cui aveva già vissuto un'esperienza positiva nella stagione 2020/21, culminata con la promozione in Serie A. Quella cavalcata vincente aveva poi aperto le porte del Sassuolo al tecnico toscano, prima del successivo trasferimento in Sicilia.
Il ritorno in terra toscana rappresenta per Dionisi l'occasione di ripartire da un ambiente familiare e di ricostruire la propria credibilità dopo i mesi difficili trascorsi a Palermo. Per tornare sulla panchina dell'Empoli, l'allenatore ha accettato condizioni economiche inferiori rispetto a quelle garantite dal contratto siciliano, dimostrando la volontà di privilegiare il progetto tecnico rispetto all'aspetto puramente economico.
Dal canto suo, il Palermo può guardare con maggiore serenità alla propria situazione finanziaria, avendo evitato un esborso significativo e, soprattutto, scongiurato il rischio di trovarsi vincolato economicamente a un tecnico non più parte del progetto. La risoluzione consensuale rappresenta quindi una soluzione che soddisfa entrambe le parti: da un lato la società rosanero alleggerisce il proprio bilancio, dall'altro Dionisi ottiene la libertà necessaria per rilanciare la propria carriera in un contesto più congeniale.
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