Il derby al "Gavagnin-Nocini" tra Virtus Verona e Cittadella si è concluso con un pareggio, un risultato agrodolce per la squadra veneta. Alla rete di Gaddini per il Cittadella, ha risposto Fabbro nei minuti di recupero, in una partita che ha visto entrambe le formazioni terminare in inferiorità numerica. A fine gara, l’allenatore granata Manuel Iori ha espresso la sua analisi, come riportato da TrivenetoGoal.
L’analisi tattica e i rimpianti
Iori ha analizzato la gara, sottolineando il buon inizio dei suoi. «Nei primi 25 minuti siamo arrivati più volte in area di rigore, con un paio di situazioni pericolose che avremmo potuto sfruttare meglio».
L'allenatore ha evidenziato come la squadra avrebbe potuto e dovuto portarsi in vantaggio in quella fase per indirizzare il match a proprio favore. Nonostante la frequenza delle azioni offensive, il Cittadella è stato poco incisivo. «Siamo arrivati spesso davanti, ma siamo stati poco incisivi nei primi minuti».
L'andamento della partita è cambiato radicalmente dopo l'espulsione di De Marchi per la Virtus Verona. Con l'uomo in più, i padroni di casa si sono chiusi e per il Cittadella è diventato più difficile trovare spazi.
«Dopo l’espulsione la partita è cambiata, loro si sono chiusi e per noi è stato più difficile trovare spazi». A dispetto delle difficoltà, la difesa ha concesso poco, se non un paio di ripartenze e il gol decisivo nel finale. «Mi dispiace perché eravamo riusciti ad andare in vantaggio e abbiamo avuto occasioni con Rabbi e Desogus, oltre ad altre situazioni in area», ha commentato Iori con evidente rammarico.
Due punti persi e un problema generale
Il gol subito in extremis ha lasciato l'amaro in bocca al tecnico. «Peccato aver preso gol da difesa schierata», ha continuato. «Abbiamo buttato via due punti importanti, anche se la prestazione è stata buona».
Le uniche note negative, secondo Iori, sono da ricondurre a disattenzioni individuali e palloni persi di troppo. Per il resto, la sua squadra ha disputato una gara corretta.
L'allenatore ha ribadito che la Lega Pro è un campionato di intensità e duelli, dove l'atteggiamento è fondamentale. «La Lega Pro è questa: intensità, duelli, seconde palle. Devi essere bravo a leggere le situazioni, e alla base c’è l’atteggiamento».
Iori si è detto soddisfatto dell'approccio della sua squadra, ma ha lamentato la mancanza di cinismo iniziale. «È stato un peccato non andare in vantaggio subito».
Il VAR e il recupero infinito
Infine, Iori si è soffermato sugli aspetti arbitrali e sul VAR, un sistema sperimentale che, a suo dire, deve ancora essere perfezionato. Le sue perplessità riguardano il tempo effettivo di gioco e il posizionamento del monitor. «Dodici minuti di recupero alla fine significano che si gioca pochissimo realmente», ha sottolineato, evidenziando che le continue interruzioni spezzano il ritmo della partita.
Senza voler cercare alibi, ha criticato l'organizzazione della tecnologia: «Il monitor non può essere a un centimetro da una panchina e a quattro metri dall’altra, deve stare in una posizione neutra, altrimenti condiziona». Le pause lunghe e forzate non sono un bene per i giocatori, che fanno fatica a mantenere la concentrazione e l'intensità. «Oggi con 12 minuti di recupero si è andati davvero oltre».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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