Deferimenti per Triestina e Rimini: violazioni amministrative sotto la lente della giustizia sportiva

Il mondo del calcio professionistico si trova nuovamente a fare i conti con questioni di natura finanziaria. A seguito di segnalazioni da parte della Co.Vi.So.C. (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche) e della Lega Pro, la Procura Federale ha deferito al Tribunale Federale Nazionale due club di Serie C: l'U.S. Triestina Calcio 1918 e il Rimini F.C. Entrambe le società sono finite sotto esame per una serie di irregolarità di carattere amministrativo.

Le Violazioni Contestata alla Triestina

La Triestina, militante nel Girone A, è stata deferita per responsabilità diretta per le infrazioni commesse dal suo legale rappresentante pro-tempore. L'accusa principale riguarda l'inosservanza di due scadenze cruciali fissate per l'8 agosto 2025. Il club non avrebbe provveduto a presentare le garanzie finanziarie necessarie a copertura della rateizzazione di pagamenti legati alle operazioni di calciomercato.

Inoltre, non è stata fornita l'idonea garanzia integrativa, richiesta per coprire il 40% dell'eccedenza rispetto a un milione di euro, relativa all'ammontare lordo dei compensi di calciatori, tecnici e direttori sportivi, come previsto dai Comunicati Ufficiali 212/A e 294/A. Alla società è stata anche contestata la recidiva, come stabilito dall'articolo 18, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva.

Le Infrazioni Contestata al Rimini

Anche il Rimini, inserito nel Girone B, si trova in una posizione delicata. Il suo amministratore unico, Valerio Perini, è stato deferito per non aver rispettato il medesimo termine dell'8 agosto 2025. L'accusa in questo caso è specifica: non è stata presentata l'idonea garanzia integrativa per coprire il 40% dell'eccedenza oltre la soglia di un milione di euro, relativa ai compensi lordi, fissi e variabili, del proprio personale tesserato (calciatori, tecnici e direttori sportivi), in conformità con il Comunicato Ufficiale 294/A. Il club è stato deferito sia a titolo di responsabilità diretta che di responsabilità propria, con l'aggravante della recidiva, un aspetto disciplinare previsto dall'articolo 18, comma 2, del C.G.S.