È una big del girone a imporre la prima sconfitta in campionato alla Dolomiti Bellunesi: il Lecco, infatti, cala il tris nel suo fortino, il “Rigamonti-Ceppi”. E indirizza l’incontro già in un primo tempo nel quale sfodera maggior concretezza e cinismo: da squadra navigata e di categoria. Ma non si può dire che la dea bendata abbia sorriso al gruppo di Zanini: oltre a due centrocampisti di spessore, come Mazzocco e Cossalter, i dolomitici hanno dovuto rinunciare per buona parte del match al loro principale terminale offensivo, Eljon Toci, fermato da un problema fisico. In più, come se non bastasse, sono rimasti in dieci a metà ripresa (espulso Milesi, dopo una revisione al monitor), nel momento di massima spinta per tornare in partita. Chiusa con un passivo la terza parentesi lombarda, non resta che concentrarsi sul prossimo impegno, in calendario sabato 13 settembre (ore 15), allo stadio “Tognon” di Fontanafredda, dove approderà l’Alcione Milano.
Sono ben quattro le variazioni all’undici di partenza rispetto al confronto col Novara: Mondonico, ingaggiato lunedì scorso in chiusura di mercato, trova subito spazio nella retroguardia a tre, arricchita pure dai confermati Barbini e Milesi, mentre Abati è chiamato a difendere i pali, Saccani sgomma sulla corsia di destra e Marconi, in attacco, affianca un Toci appena premiato dalla Lega Pro come miglior giocatore del mese di agosto, nel girone A.
E proprio Toci si dimostra un elemento preziosissimo nella metà campo avversaria, ma anche in quella amica, se è vero che, in apertura, è protagonista di un salvataggio decisivo, da stopper consumato, nel cuore dell’area dolomitica. Il bomber albanese, però, è costretto ad alzare bandiera bianca a metà frazione, in seguito a un problema muscolare. Una brutta tegola, anche perché, di lì a poco, passa il Lecco: sugli sviluppi di un corner, Tanco anticipa tutti e insacca. In precedenza, buon intervento di Abati sul tiro-cross di Battistini. E la Dolomiti Bellunesi? Non si limita a contenere. Al contrario, cerca di pungere: in particolare con Marconi, ben lanciato da Burrai, su cui la difesa lombarda si salva in extremis. E Olonisakin: entrato al posto di Toci, il nigeriano sfiora il bersaglio col sinistro, al termine di un ottimo spunto personale. Dall’altra parte, Pellegrino, smarcato da un tacco di Furrer, manca il raddoppio da buona posizione. Raddoppio che, invece, si concretizzerà qualche secondo oltre lo scadere del tempo, grazie alla stocca di Kritta: Abati sfiora, però non basta.
Nella ripresa, la Dolomiti prova a cambiare marcia. E lo fa con l’ex di turno, Mignanelli, che prima impegna Furlan con un sinistro velenoso, poi manda di poco alto, su invito di Burrai. Mister Zanini chiede ritmo e incisività ai neo entrati Agosti, Alcides e De Paoli. Ma a complicare ulteriormente il quadro è il rosso diretto a Milesi, per un fallo su Mallamo, all’altezza della linea mediana: l’arbitro, inizialmente, estrae il cartellino giallo, solo che la revisione al Football Video Support induce il direttore di gara a inasprire la sanzione. Così, l’epilogo è di stampo lecchese: Abati salva due volte su Mihali. Ma nulla può sulla deviazione di Alaoui: 3-0 e sipario.
«Dopo i doverosi complimenti al Lecco - analizza mister Nicola Zanini - posso aggiungere che siamo stati un po’ deboli negli episodi. È vero, siamo giovani e all’esordio in C, ma va alzato il livello di attenzione. Nel complesso, abbiamo tenuto abbastanza bene il campo, almeno fino all’espulsione, e siamo arrivati diverse volte nei pressi dell’area di rigore avversaria. A quel punto, però, ci è sempre mancato qualcosina. In ogni caso, per crescere è necessario passare anche da queste situazioni. Continuiamo a lavorare, insieme, e per un unico obiettivo: la salvezza».
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