Il Rimini Calcio ora si trova impossibilitato ad utilizzare lo stadio Romeo Neri a causa del mancato versamento delle quote dovute al Comune. La decisione dell'amministrazione comunale - come riportato da NewsRimini.it, è entrata in vigore il primo settembre, dopo che la società non ha rispettato le scadenze di pagamento comunicate ufficialmente.

L'ufficio sport del Comune di Rimini aveva inviato venerdì 29 agosto una comunicazione tramite posta elettronica certificata, sollecitando il versamento degli importi necessari per mantenere la concessione dell'impianto sportivo. La comunicazione specificava chiaramente che l'inadempienza avrebbe comportato la revoca dell'accesso alla struttura comunale a partire dal primo settembre.

La società biancorossa risulta debitrice di due importi specifici: 17.464,58 euro per l'utilizzo degli impianti sportivi, con scadenza fissata al primo agosto 2025, e 821,53 euro per il ripristino dei danni al tappeto erboso verificatisi durante l'incontro con il Perugia nella precedente stagione, con termine di pagamento al 30 agosto 2025. Al mezzogiorno di domenica primo settembre, tali somme non erano state ancora saldate.

La situazione, tuttavia, non preclude definitivamente l'accesso all'impianto. A differenza di altre strutture sportive comunali, per lo stadio Romeo Neri non è previsto il sistema della prelazione. Questo significa che nel momento in cui la società procederà al versamento delle rate arretrate, unitamente alle penali di mora per il ritardato pagamento, potrà presentare nuova richiesta per l'utilizzo dello stadio. Qualora il pagamento avvenisse nelle prossime ore, le formazioni del Rimini potrebbero riprendere gli allenamenti già da martedì.

La controversia riguarda esclusivamente l'utilizzo dello stadio principale e non coinvolge i campi periferici di San Vito, Rivazzurra, Miramare sintetico e Viserba, tradizionalmente destinati alle attività delle squadre giovanili. Per questi impianti la società ha già presentato regolare domanda di concessione e l'utilizzo rimane garantito, poiché il piano di rateizzazione stabilito dalla precedente proprietà e approvato dall'amministrazione prevede scadenze fissate a dicembre 2025.

Questa circostanza si allinea con la volontà dell'amministrazione comunale di permettere al settore giovanile del club di avviare regolarmente le proprie attività. Tuttavia, l'ente pubblico ha comunicato alla società l'obbligo di fornire indicazioni sulla ditta incaricata della pulizia delle strutture accessorie, inclusi gli spogliatoi, elemento fondamentale per consentire anche alle altre società sportive che utilizzano gli impianti di proseguire le loro attività in condizioni ottimali. Anche su questo aspetto, al momento non è pervenuta alcuna risposta da parte del Rimini Calcio.

La vicenda evidenzia le difficoltà economiche che interessano il club biancorosso e pone interrogativi sulla gestione finanziaria della società. Alla base della decisione dell'amministrazione comunale potrebbe esserci anche la mancata partenza del settore giovanile, circostanza che avrebbe contribuito all'inasprimento della posizione dell'ente pubblico nei confronti della società biancorossa.

L'impossibilità di accedere al proprio stadio rappresenta un problema logistico significativo per la preparazione della squadra, che si trova costretta a cercare alternative per gli allenamenti e le attività agonistiche.

Il caso del Romeo Neri non costituisce un precedente isolato nel panorama calcistico italiano, dove non sono rari i conflitti tra società sportive e amministrazioni comunali per questioni legate ai pagamenti delle concessioni degli impianti. La gestione degli stadi comunali richiede infatti un equilibrio delicato tra il sostegno alle attività sportive locali e la necessità di garantire un ritorno economico adeguato per la manutenzione e la gestione delle strutture.

L'amministrazione comunale ha dimostrato un approccio differenziato, mantenendo aperta la possibilità di utilizzo per il settore giovanile attraverso i campi periferici, segnalando così l'attenzione particolare rivolta alla formazione dei giovani atleti del territorio. Questa scelta testimonia la volontà di non penalizzare completamente l'attività sportiva giovanile per le difficoltà economiche della prima squadra.

La situazione rimane in evoluzione e la risoluzione del conflitto dipenderà dalla capacità della società di reperire le risorse necessarie per sanare i debiti pendenti. Nel frattempo, tifosi e appassionati attendono sviluppi che possano riportare la normalità nell'utilizzo dell'impianto sportivo più importante della città.

Sezione: Serie C / Data: Lun 01 settembre 2025 alle 16:47
Autore: Chiara Motta
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