Il calvario di Davide Riccardi è terminato dal punto di vista ospedaliero. Il calciatore del Perugia, vittima di un grave trauma cranico-encefalico durante il match contro il Gubbio, ha lasciato oggi la clinica neurologica dell'azienda ospedaliera perugina dove era ricoverato dopo l'infortunio.

Per il difensore si prospetta ora un lungo periodo di recupero: dovrà rispettare almeno trenta giorni di riposo completo prima di poter tornare a valutare la possibilità di riprendere l'attività agonistica. Il percorso di guarigione prevede una tappa intermedia fondamentale: tra venti giorni il giocatore sarà sottoposto a una nuova valutazione medica, accompagnata da ulteriori esami clinici e strumentali per monitorare l'evoluzione del quadro neurologico.

L'episodio che ha coinvolto Riccardi ha mobilitato diverse strutture sanitarie del territorio umbro. Il primo intervento è stato effettuato presso l'ospedale di Branca, dove il personale medico ha prestato le cure d'urgenza necessarie per stabilizzare le condizioni del calciatore. Successivamente, il trasferimento alla clinica neurologica dell'Università di Perugia ha permesso di approfondire la diagnosi e impostare il percorso terapeutico più appropriato.

La società biancorossa ha voluto esprimere pubblicamente la propria gratitudine verso tutti i professionisti che hanno assistito il proprio tesserato in questi giorni difficili. Il Perugia Calcio ha ringraziato in particolare la Prof.ssa Lucilla Parnetti, Direttrice della Clinica Neurologica dell'Università di Perugia, il Dr. Nicola Tambasco, suo vice, e il neurochirurgo Dr. Rodolfo Corinaldesi, figure che hanno seguito da vicino l'evolversi della situazione medica del giocatore.

Il trauma subito da Riccardi durante la sfida con il Gubbio rappresenta uno di quegli episodi che ricordano quanto il calcio, pur essendo uno sport di contatto, possa nascondere insidie serie per l'incolumità degli atleti. I traumi cranici nel mondo del pallone richiedono sempre particolare attenzione e protocolli rigorosi, tanto nella fase acuta quanto nel periodo di recupero.

Ora per Riccardi inizia la fase più delicata: quella del riposo forzato e della pazienza. I trenta giorni minimi di stop rappresentano solo l'inizio di un percorso che potrebbe prolungarsi ulteriormente in base agli esiti dei controlli previsti fra tre settimane. La prudenza è d'obbligo quando si tratta di traumi alla testa, e sia il calciatore che la società dovranno attendere il nullaosta definitivo dello staff medico prima di pensare a un eventuale ritorno in campo.

L'infortunio del difensore rappresenta sicuramente una perdita significativa per l'organico perugino, che dovrà fare a meno di uno dei suoi elementi per un periodo prolungato. Tuttavia, la priorità assoluta resta la completa guarigione del giocatore, che potrà considerare conclusa questa difficile parentesi solo quando i medici daranno il via libera definitivo alla ripresa dell'attività sportiva.

Sezione: Serie C / Data: Mar 09 settembre 2025 alle 22:15
Autore: Ermanno Marino
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