La crisi del Rimini Calcio raggiunge un nuovo apice con le dimissioni dell'allenatore Pietro Braglia, presentate nella serata di ieri dopo appena pochi giorni dal suo insediamento. Una decisione che si inserisce in un contesto di profonda instabilità societaria, caratterizzato da problemi finanziari, sanzioni disciplinari e l'imminente cambio di proprietà.

Il tecnico non ha mai potuto dirigere la squadra in una partita ufficiale, trovandosi di fronte a una situazione insostenibile che lo ha spinto ad abbandonare l'incarico. La sua decisione arriva in un momento particolarmente delicato, con la partita contro la Ternana che rischia seriamente di non disputarsi dopo che nessun rappresentante del club si è presentato alla riunione del GOS (Gruppo Operativo di Sicurezza).

I problemi strutturali del club

Le difficoltà del Rimini affondano le radici negli ultimi mesi, caratterizzati da una serie di problematiche che hanno paralizzato l'attività della società. Il nodo principale riguarda l'impossibilità di operare sul mercato dei trasferimenti, limitandosi esclusivamente alle cessioni a causa della mancata presentazione della fideiussione integrativa richiesta dalle autorità competenti.

A questi problemi si sono aggiunte le complicazioni logistiche, con la chiusura dei cancelli dello stadio Romeo Neri disposta dal Comune di Rimini. Il provvedimento è scaturito da presunte inadempienze nel pagamento delle rate per l'utilizzo dell'impianto sportivo, accuse che sono state però smentite dalla proprietà attuale. Questa situazione ha costretto la squadra a trasferirsi a Gatteo Mare per svolgere gli allenamenti, creando ulteriori disagi organizzativi.

Il quadro si completa con la pesante sanzione disciplinare inflitta dal Tribunale Federale Nazionale: undici punti di penalizzazione in classifica che compromettono gravemente le ambizioni sportive del club per la stagione in corso.

L'arrivo di Giammarioli e i movimenti societari

Proprio nella giornata di ieri, mentre si consumava la crisi tecnica con le dimissioni di Braglia, è arrivato a Rimini Stefano Giammarioli, figura destinata a ricoprire un ruolo dirigenziale di primo piano. Non è ancora stato definito se assumerà le funzioni di direttore generale o direttore sportivo, ma la sua presenza segna un momento di svolta per il club.

L'elemento più significativo è che Giammarioli non opera per conto dell'attuale proprietà, guidata da Giusy Anna Scarcella della Building Company, ma rappresenta un nuovo potenziale acquirente. Si tratta di un gruppo americano attivo nel settore immobiliare che starebbe valutando l'acquisizione della società romagnola.

L'esodo dirigenziale

La situazione di incertezza ha provocato un vero e proprio esodo ai vertici del club. Oltre alle dimissioni di Braglia, hanno lasciato i loro incarichi anche il direttore sportivo Luca Nember e il segretario Filippo Marra Cutrupi, che dalla giornata di ieri non fanno più parte della struttura organizzativa del Rimini.

Questi addii si inseriscono in un contesto di profonda ristrutturazione che il club sta attraversando, con la prospettiva del cambio di proprietà che potrebbe portare a una completa riorganizzazione della società.

Le prospettive future

L'arrivo del gruppo americano rappresenta potenzialmente una via d'uscita dalla crisi, ma i tempi e le modalità dell'eventuale acquisizione rimangono ancora da definire. Nel frattempo, il Rimini deve affrontare le immediate urgenze operative, a partire dalla nomina di un nuovo allenatore e dalla risoluzione delle questioni pending con le autorità sportive e amministrative.

La partita contro la Ternana rimane in forte dubbio, simbolo di una situazione che ha raggiunto livelli di criticità tali da compromettere persino lo svolgimento delle attività ordinarie del club. Il futuro immediato della società appare legato alla rapidità con cui si riusciranno a definire gli assetti proprietari e a risolvere le pendenze che hanno portato alla situazione attuale.

La vicenda del Rimini rappresenta un caso emblematico delle difficoltà che possono attraversare le società calcistiche quando si intrecciano problemi finanziari, gestionali e di governance, evidenziando quanto sia fragile l'equilibrio su cui si regge l'attività sportiva professionistica.

Sezione: Serie C / Data: Ven 05 settembre 2025 alle 06:45
Autore: Alessandra Galbussera
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