La società granata dell'Acireale Calcio è rimasta come noto nelle mani dell'attuale proprietà dopo il fallimento delle trattative con l'imprenditore Valerio Antonini. Il presidente Giovanni Di Mauro ha chiarito definitivamente la questione attraverso dichiarazioni rilasciate a una televisione locale, smentendo le voci circolate negli ultimi giorni e rivelando i dettagli di una proposta giudicata del tutto inadeguata.
La vicenda aveva suscitato interesse nell'ambiente calcistico siciliano, con speculazioni sui possibili sviluppi societari del club etneo. Tuttavia, secondo quanto rivelato dal massimo dirigente, la questione si è conclusa prima ancora di iniziare formalmente.
"Credo che in merito alla proposta di Valerio Antonini si sia fatta confusione perché in molti si sono soffermati sulle cifre economiche, ma non sulle varie modalità. Prima di tutto va precisato come Antonini non ha mai presentato un'offerta ufficiale e l'unica proposta da lui ricevuta era veramente impensabile", ha dichiarato Di Mauro, chiarendo immediatamente la natura informale dei contatti intercorsi.
Le condizioni prospettate dall'imprenditore si sono rivelate particolarmente gravose per l'attuale proprietà. La struttura dell'operazione prevedeva infatti un pagamento dilazionato che avrebbe lasciato Di Mauro in una posizione di estrema vulnerabilità economica e gestionale.
"Prima di ogni cosa, lui avrebbe pagato metà cifra subito ed in attesa di saldare la seconda parte entro un mese, praticamente avrebbe operato a nome mio nella gestione della società", ha spiegato il presidente, evidenziando come tale meccanismo avrebbe comportato responsabilità senza controllo effettivo.
Ma l'aspetto più problematico della proposta riguardava la gestione degli impegni contrattuali già assunti dalla società. Una clausola specifica avrebbe infatti scaricato sull'attuale proprietà tutti gli oneri relativi ai tesseramenti più recenti, con conseguenze economiche significative.
"Inoltre in una delle condizioni della sua proposta era specificato che avrei dovuto farmi carico di pagare tutti i tesserati contrattualizzati negli ultimi 15 giorni e ci avrei rimesso circa 400 mila euro, soprattutto nel caso in cui Antonini non avesse confermato calciatori o dirigenti assunti da me in precedenza", ha rivelato Di Mauro.
Questa clausola rappresentava evidentemente il punto di rottura definitivo delle già precarie trattative. La possibilità che il potenziale acquirente potesse decidere di non confermare il personale già sotto contratto, lasciando all'attuale proprietà l'onere economico delle liquidazioni, rendeva l'operazione del tutto svantaggiosa.
L'Acireale Calcio continuerà quindi sotto la guida dell'attuale management, che dovrà concentrarsi sui progetti sportivi e sulla gestione ordinaria della società. La vicenda chiude definitivamente le speculazioni su un possibile cambio di proprietà che, almeno nelle condizioni prospettate, non avrebbe garantito la stabilità economica necessaria per il futuro del club.
Le dichiarazioni di Di Mauro hanno fatto chiarezza su una situazione che aveva generato aspettative nell'ambiente calcistico locale, dimostrando come spesso le trattative per il passaggio di proprietà nelle società sportive si rivelino più complesse di quanto inizialmente prospettato, soprattutto quando le condizioni proposte non offrono garanzie adeguate per tutte le parti coinvolte.
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