L'Acireale ha recitato il mea culpa sulle proprie strategie di mercato. L'amministratore unico del club siciliano, Graziano Strano, ha rilasciato dichiarazioni che gettano luce su alcune scelte tecniche recenti, ammettendo apertamente gli errori commessi nella costruzione della rosa.
Al centro delle considerazioni della dirigenza granata c'è la questione legata a Onazi, operazione che non ha prodotto i risultati sperati. Il centrocampista, che vantava un passato in Serie A con la maglia della Lazio, è arrivato ad Acireale in condizioni fisiche precarie e ha recentemente interrotto la sua esperienza con il club.
L'autocritica della società è emersa chiaramente dalle parole del dirigente, che non ha nascosto le responsabilità dell'errore di valutazione. "Su Onazi abbiamo commesso delle valutazioni sbagliate, facendo un errore in buona fede", ha dichiarato Strano, mostrando una trasparenza non sempre comune nel panorama calcistico dilettantistico.
La dirigenza dell'Acireale ha tuttavia voluto sottolineare la propria esperienza nel settore, respingendo ogni forma di improvvisazione. "Sicuramente non arriviamo qui ad Acireale per prendere pesci in faccia perché siamo persone con esperienza nel mondo del calcio ed abbiamo subito rimediato allo sbaglio compiuto, concretizzando un'operazione sottovalutata e passata in sordina come l'acquisto di Baglione, uno dei migliori centrocampisti di questa categoria", ha aggiunto l'amministratore unico.
Le dichiarazioni evidenziano come la società stia cercando di voltare pagina, puntando su profili più affidabili e maggiormente in linea con le esigenze della Serie D. L'arrivo di Baglione rappresenta, secondo la visione della dirigenza, un esempio di come si possa correggere rapidamente la rotta quando una strategia non produce gli effetti desiderati.
Il caso di Onazi solleva interrogativi più ampi sulle dinamiche del calciomercato nelle categorie inferiori, dove spesso l'appeal di nomi altisonanti può prevalere su valutazioni più ponderate delle reali condizioni fisiche e motivazionali dei giocatori. La vicenda dell'ex centrocampista laziale dimostra come anche società con esperienza possano incorrere in valutazioni errate, specialmente quando si tratta di atleti che hanno vissuto periodi di inattività prolungata.
L'approccio autocritico dell'Amministratore Strano rappresenta un segnale di maturità gestionale, dimostrando come la società non intenda nascondere i propri errori ma piuttosto utilizzarli come opportunità di crescita. La capacità di riconoscere tempestivamente gli sbagli e di porvi rimedio attraverso operazioni mirate come quella di Baglione potrebbe rivelarsi fondamentale per le ambizioni future del club siciliano.
La questione solleva anche riflessioni sulla necessità di effettuare valutazioni più approfondite prima di procedere con ingaggi di profilo elevato, considerando non solo il palmares del giocatore ma anche le sue condizioni attuali e la motivazione a mettersi in gioco in categorie diverse da quelle frequentate in passato.
Il club granata sembra aver imparato la lezione, puntando ora su profili più funzionali al progetto tecnico e alle caratteristiche della Serie D, categoria che richiede giocatori fisicamente pronti e mentalmente motivati a competere ad alti livelli nel panorama dilettantistico nazionale.
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