C'era attesa per la sentenza di primo grado nel processo che vedeva coinvolto il tecnico Marco Molluso quest'anno alla Vogherese, club con il quale proprio ieri ha risolto il contratto (Leggi qui la notizia completa). E la sentenza è arrivata: l'allenatore è stato condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi di reclusione per false fatture e autoreciclaggio dei soldi usati per realizzare abusivamente ben otto campi di padel dentro il centro sportivo comunale di Sant'Ambrogio di Milano, in via De Nicola.

Con la sentenza arriva anche il dissequestro dei suddetti campi, costruiti dalla società MC Immobiliare srls e MM Sports srls di Marco Molluso, ma il giudice Tiziana Gueli ha disposto la restituzione degli stessi al Comune di Milano. Una vittoria importante per il pubblico ministero Silvia Bonardi che aveva indagato Marco Molluso, nipote del condannato Giosafatto Molluso nel processo di 'ndrangheta "Infinito", scoprendo "rapporti privilegiati"  e "accesso diretto" tra l'indagato e due funzionari del settore sport di Palazzo Marino.

Il Comune aveva concesso il Centro sportivo Sant’Ambrogio in gestione alla società Palauno Asd, rappresentata dal custode formalmente, ma a gestirlo nella realtà era la società "Lombardia Uno" dei fratelli Paolo e Davide Gatti, in violazione della vietata sublocazione o cessione dell’impianto a terzi.

«Sebbene il concessionario “ufficiale” fosse la Palauno Asd, l’amministrazione comunale, nella persona dei due dirigenti, interloquiva con un soggetto del tutto diverso, Paolo Gatti, che invece era dominus della Lombardia Uno, che in buona sostanza gestiva gli impianti all’”insaputa” del concedente».

Inoltre, «già prima del sequestro» - datatao 24 marzo 2022 - «l’amministrazione comunale era perfettamente a conoscenza della realizzazione degli otto campi di padel»: circostanza che i pm ricavano dal «carteggio mail a fine dicembre 2021 intercettato fra il professionista del privato e il geometra comunale, nel quale veniva inviata, in modo informale, la documentazione relativa alla sanatoria». 

Per la Procura «da tali opacità, però, non pare che si possa trarre elementi di penale rilevanza, non essendo chiaro con esattezza quale fosse il perimetro delle notizie veicolate dal privato ai due funzionari. Verosimilmente si tratta di condotte di rilevanza disciplinare e, pertanto, in caso di accoglimento della richiesta di archiviazione verrà trasmesso il decreto di archiviazione all’Amministrazione di competenza, ai fini di poter formulare le proprie valutazioni». In soldoni c'è stata l'archiviazione per i due dirigenti comunali.

Sezione: Serie D / Data: Gio 06 giugno 2024 alle 10:45
Autore: Michele Caffarelli
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