Fillippo Nardi, titolare in Lazio-Novara. Dai campi della Serie D all’Olimpico di Roma contro Ciro Immobile e Milinkovic Savic. Non stiamo parlando di un sogno ma del percorso calcistico di Filippo Nardi, classe 1998, autentico protagonista nella stagione 2015-2016 con la maglia del Montebelluna in Serie D.

Cresciuto nei settori giovanili del Treviso e del Vicenza è sbocciato in Via Biagi nella stagione 2015-2016, nella quale ha collezionato 36 presenze, 4 assist, un gol ed una meritata salvezza a fine stagione, prima di volare a Novarello con l’intenzione di “far bene e provare a puntare un po' più in alto”, come disse a suo tempo.

A distanza di due anni e mezzo un primo importante traguardo è stato raggunto: Filippo è stato impiegato dal primo minuto negli ottavi di finale di Coppa Italia contro la Lazio, all’Olimpico di Roma, nella partita persa dal Novara per 4 a 1, confrontandosi con giocatori di livello internazionale.

Filippo, te lo saresti mai immaginato qualche anno fa?
"Qualche anno fa mi sembrava già tanto aver giocato con il Montebelluna un’intera stagione di serie D che non è per niente banale come categoria. Molti dei calciatori con cui gioco sono passati per di lì perché serve a crescere".

Cosa hai pensato quando il mister ti ha schierato tra gli undici titolari? Cosa ti ha chiesto prima della partita?
"Sapere di giocare dal primo minuto in uno stadio così prestigioso è stata una bellissima emozione e allo stesso tempo una grande responsabilità perché molti di noi avrebbero voluto iniziare la partita ma per scelte del mister sono stati schierati dopo o non hanno neanche calcato il campo ufficialmente. Il mister non ci ha preso singolarmente uno a uno, ma ci ha detto che dovevamo giocare da squadra e il secondo tempo l’abbiamo fatto e anche bene".

Sei entrato in campo con timore o con la tranquillità dimostrata quando giocavi a Montebelluna?
"Io sono tranquillo quando gioco e poi quando entri in partita le urla e lo stadio passano in secondo piano".

Come è andata la partita? Raccontaci le tue impressioni dal campo.
"Sinceramente è stata provante dato l’alto livello degli avversari. Però anche loro sono persone, magari con qualche chilo in più".

Che effetto ti ha fatto giocare contro Milinkovic Savic e Ciro Immobile?
"Milinkovic è un fenomeno, sa giocare a calcio come pochi infatti a fine partita mi sono fatto dare la maglietta!!! Immobile ottimo giocare in campo e bravissima persona: quando siamo tornati negli spogliatoi è venuto a salutarci, scherzava e ha dato la maglia a un mio compagno, che conosceva".

Ora cosa ti auguri per il futuro?
"Ora penso al presente per cercare di fare il meglio possibile poi si vedrà, il calcio è una scommessa".

Come sono stati questi 3 anni a Novara?
"Il primo anno ho incontrato subito delle difficoltà perché non ero abituato a stare lontano da casa. Dopo poco ho risolto ed è iniziata la stagione in cui ho giocato in Primavera per tutto il girone di andata e poi mi hanno aggregato alla Prima Squadra. In quel periodo ho avuto qualche problema muscolare e questo ha rallentato il mio inserimento sena impedirmi però di esordire in Serie B a Cesena e poi in casa contro l’Entella (seconda presenza). L’anno successivo abbiamo vinto il campionato Primavera 2 Tim, senza però trovare spazio in Prima Squadra anche perché c’erano giocatori di categoria. Quell’anno purtroppo siamo retrocessi in Lega Pro e quest’anno proviamo a giocarcela con le altre ottime squadre del girone".

È da un po’ di partite che giochi titolare in Lega Pro, ci racconti come sta andando questa annata sportiva?
"La partita che mi ha dato una spinta quest’anno è stata in Coppa Italia, anche perché prima avevo giocato solo piccoli spezzoni di partite. Ho cercato di farmi trovare pronto quando sono stato chiamato in causa, anche a causa di qualche assenza dei miei compagni di squadra, per infortunio. Questa è la mia quinta partita consecutiva da titolare".

Sezione: Serie D / Data: Lun 14 gennaio 2019 alle 07:30
Autore: Davide Guardabascio
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