Gaetano Auteri nato a Floridia (SR) il 21.09.1960. È nel calcio da oltre quaranta anni. Ha dato tanto al movimento del cuoio nostrano, prima come giocatore e poi come tecnico. I ricordi di Gaetano Auteri per il sottoscritto sono tanti che si perdono in notte ormai davvero lontane.

Gaetano Auteri era un giovane e promettente attaccante del calcio italiano agli inizi degli anni Ottanta. Inizia a giocare nelle giovanili del Siracusa, mettendo in mostra le sue doti di ottimo attaccante: gioco rapido, e capace di essere estremamente preciso nelle sue conclusioni a rete, tanto che il più delle volte andavano a segno. Nel 1981 il tecnico azzurro Bruno Pesaola, che sostituì Carlo Facchin a campionato in corso nel Siracusa, fu il primo allenatore a far giocare Auteri con continuità, ed il giovane Auteri rispose mettendosi con giocate e gol. Il Varese, club allora in serie B, volle visionare Auteri su richiesta del tecnico Eugenio Fascetti, e del direttore sportivo Giuseppe Marotta, oggi presidente dell’Inter.

Il promettente floridiano supera il provino e viene acquistato dal Varese per centocinque milioni. Nella squadra biancorossa resta tre stagioni, mettendo inieme 88 presenze e 20 gol. Il suo score lo mette in luce tanto da attirare gli appetiti di club importanti: alla fine lo acquista il Genoa che riesce a superare la concorrenza di Fiorentina e Lazio. Per il Varese è una grande plusvalenza: viene ceduto infatti per un miliardo e quattrocento milioni.

Proprio quando la carriera di Auteri sembra in ascesa, iniziano i problemi al ginocchio, nello specifico al menisco, che iniziano a tormentarlo: dalla squadra rossoblù, così, dopo due stagioni, finisce al Monza dove vince il campionato di Serie C1 e la Coppa Italia di categoria. Nel 1992, sfuma la trattativa che lo avrebbe portato al Taranto e con questa la possibilità di tornare a giocare nuovamente la Serie B. Ritorna in Sicilia per giocare con Palermo, Licata e chiude con la Leonzio, decidendo poi di lasciare il calcio giocato a 31 anni decidendo di appendere gli scarpini al chiodo per iniziare la carriera di allenatore. Chiude così con 304 presenze e 58 gol.

Che Gaetano Auteri potesse intraprendere la carriera di allenatore, lo si intuiva già quando giocava col Palermo, impartiva in campo continuamente suggerimenti tattici ai suoi compagni di reparto, praticamente faceva l’allenatore in campo nel reparto avanzato.

La carriera in panchina inizia con l’Atletico Catania, la seconda squadra di Catania, come preparatore dei portieri poiché non aveva ancora il patentino per allenare, e se anche impartiva lui gli ordini alla squadra, in panchina sedeva il suo tutore: l'allentaore Paolo Lombardo. A quei tempi Auteri veniva chiamato l’allenatore del Mezzogiorno perché nella sua carriera non è mai andato oltre Latina e Pescara, anche se fu ad un passo dall'allenare la Sampdoria. Fu soprannominato in seguito “Special One” accostandolo a Josè Mourinho. Nell’albo d’oro ci sono ben cinque promozioni, con tre campionati di Serie C e due in Serie D.

Il suo credo tattico è sempre stato il 3-4-3 che lo ha contraddistinto. Il gioco offensivo che propone Auteri si basa sulla volontà di dominare la gara. Ecco come lui stesso parla del suo pensiero tattico: «Io desidero che le mie squadre nella fase di possesso possano cominciare il gioco da dietro con tre difensori che si aprono e prendono l’ampiezza e larghezza del campo, per non essere facilmente attaccabili. Nel momento in cui la mia squadra attacca, i miei tre difensori li voglio sempre delegati alle chiusure preventive. Mi piace tenere in uno stato di allarme gli avversari, e per questo gioco con tre davanti. Negli ultimi 25 metri tre difensori non bastano a chiudere gli spazi, hanno la necessità di avere il supporto degli esterni, almeno di uno necessariamente. Anche se metti tre Thiago Silva insieme, in tre non ce la possono fare a difendere. A tre si può difendere quando la palla è distante dalla porta. Quando riesci a prendere la prima, o la seconda palla, devi tirarti dietro e quindi devi avere il supporto degli esterni».

Dopo l'Atletico Catania, esperienza che termina con un esonero, a gennaio del 1995 approda a Ragusa dove resta due anni, anche qui chiude con un esonero. Il passo successivo si chiama Igea Virtus, a Barcellona ottiene la sua prima promozione portando i giallorossi dalla Serie D alla C-2 e, la stagione seguente, sfiora i play-off.

Questo performance lo portano ad allenatre in C1 club importanti com Avellino e Crotone. Nel 2003-2004 siede poi sulla panchina del Martina, chiudendo il campionato all’undicesimo posto.

Per sfatare il detto “Nemo propheta in patria” va ad allenare il “suo” Siracusa scendendo di categoria, ammaliato dai progetti del presidente Salvoldi nel riportare la squadra siracusana ai fasti di un tempo. Vincente anche qui, nella sua terra natia, lascia la panchina anzitempo perché alla fine i programmi e le idee del tecnico saranno ben diversi da quelli della società. Si dimette ad un passo dalla promozione già acquisita e con ben quattordici punti avanti sulla seconda in classifica. Il Siracusa taglierà il traguardo fra i professionisti senza di lui.

Si rimette così in gioco con il Gallipoli in C2 e centra la doppietta: vince il campionato e la Coppa Italia di Serie C. Nel 2009-2010 va al Catanzaro in Lega Pro - Seconda Divisione. Conduce un campionato di vertice pur nelle difficoltà di una proprietà latitante e in gravi difficoltà finanziare, penalizzato di tre punti, riesce a disputare la finale play-off e perde di misura (nei due confronti diretti) con l’Atletico Roma. Nel 2010-2011 a Nocera accetta un’altra sfida: dopo anni di delusioni per i molossi, il presidente Giovanni Citarella gli propone un progetto di tre anni per approdare nei cadetti. La serie B invece arriverà per la Nocerina al primo anno.

I rossoneri partono per giocare in Seconda Divisione ma il ripescaggio in Prima Divisione sposta i programmi societari, ma non certo quelli del tecnico siracusano che impone il suo credo calcistico: lavoro, sacrificio e schemi prettamente offensivi, a prescindere dalla categoria. Pochi gli innesti, mirati a dare il giusto equilibrio alla squadra in una categoria importante come la Prima Divisione. Si parte con l’obiettivo di conservare la categoria. Strada facendo la formazione di Gaetano Auteri acquista autorevolezza e convinzione nei propri mezzi, tanto che riesce a conquistare sin dalle prime battute la vetta della classifica. Il tecnico siracusano riesce a trasmettere ai giocatori grinta e schemi di gioco. La Nocerina, che era partita volando basso, si trova in vetta alla classifica con pieno merito. La vittoria in campionato dalla Nocerina, che vola nel torneo cadetto, è un sogno tangibile che all’inizio di campionato era soltanto utopia, raggiungendo il traguardo della Serie B dopo anni di amarezze per i suoi tifosi.

Lo stesso Auteri centra sul campo il salto di categoria dopo tanti anni di gavetta, di successi, forse giunti un po’ in ritardo, ma ci arriva solo ed esclusivamente per meriti personali. L’anno tra i cadetti però non va bene, e a fronte di risultati negativi, Auteri viene esonerato dalla società rossonera.

Nell’agosto del 2012 - 2013 il Latina è promosso in Serie B dopo aver vinto i playoff. A guidare la squadra nerazzurra è chiamato proprio Gaetano Auteri. Una nuova esperienza amara: l'allenatore viene esonerato alla terza giornata di campionato dalla società. L’esonero del tecnico siciliano è determinato dall'approccio al campionato non esaltante con un punto conquistato in tre partite. Nel 2014-2015 Auteri torna in serie C, a guidare il Matera. Chiuderà il campionato al terzo posto. Nel 2015-2016 Vigorito, presidente del Benevento, chiama Auteri alla guida tecnica della squadra giallorossa.

Il club campano sotto l’attenta guida tecnica del suo allenatore riesce a vincere il campionato, portando per la prima volta la squadra sannita in Serie B. Il tecnico siciliano non seguirà però in Serie B i giallorossi per divergenze societarie. Lo richiama il presidente Columella che lo convince a ritornare nella città dei Sassi per arrivare in Serie B. Il primo anno si classifica nuovamente al terzo posto. L’anno successivo una penalizzazione di otto punti mina il cammino biancoazzurro, che chiuderà al dodicesimo posto. Un grande rammarico considerando che senza penalizzazione il club materano avrebbe centrato i play-off.

Nel 2018-2019 è chiamato dal presidente del Catanzaro, Floriano Noto, che vuole tentare la scalata alla Serie B. Il progetto del presidente non va in porto, e dopo una serie di risultati negativi, ad ottobre 2019, Auteri lascia la panchina del Catanzaro. Verrà richiamato a gennaio del 2020, e alla fine il Catanzaro chiuderà il campionato a quarantatré punti in settima posizione.  

Nell’agosto del 2020 l'allenatore floridiano approda al Bari in Serie C con un contratto di due anni, perché il presidente Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio, proprietario del Napoli, ha come obiettivo vincere il campionato per poi portare tentare la scalata con la squadra pugliese in Serie A. Nonostante le ottime premesse, le cose non vanno secondo i piani: nel febbraio del 2021 Auteri, insieme al direttore sportivo, Romairone vengono licenziati. A far pendere per questa decisione sono le ultime tre partite in cui i galletti raccolgono solo un punto col distacco dalla capolista Catanzaro che sale a quattordici punti divenendo irrecuperabili.

Arriva Carrera, ma la situazione peggiora e dopo poche gare ritorna ancora Auteri alla guida della squadra pugliese. Il Bari non supera i playoff ed il tecnico di Floridia nel giugno del 2021 è esonerato. Passa qualche giorno e Il presidente del Pescara, Sebastiani, chiama Auteri col compito di portare la squadra in Serie B. Anche in questo caso, il rapporto con il Delfino si chiude anzitempo nell'aprile del 2022. Qualche mese dopo, in vista della nuova stagione, il presidente del Messina Sciotto lo chiama al capezzale della sua squadra: l'obiettivo stavolta è mantenere la categoria.

Il Messina però sprofonda nei bassi fondi della classifica a causa soprattutto di una rosa insufficiente per poter centrare l'obiettivo. Il 23 dicembre del 2022 si dimettono Gaetano Auteri e Marcello Pitino, quest'ultimo direttore sportivo. Il 26 dicembre del successivo 2023 il presidente del Benevento, Oreste Vigorito, lo rivuole sulla panchina del Benevento dopo sette anni. Gioca i playoff, ma è estromesso dalla Carrarese per l’approdo in Serie B. Il presidente Vigorito ha piena fiducia e lo riconferma anche per l’anno successivo 2024-2025.  Parte bene la squadra giallorossa, ma un calo di risultati spinge Vigorito ad esonerare Auteri a soli cinque punti dalla vetta.  Al suo posto subentra il tecnico Pazienza, già esonerato dall’Avellino lo stesso anno. Il tecnico di San Severo non riesce nell’intento per cui era stato preso dalla società, anzi porta la squadra a meno quattordici punti dalla vetta. Al presidente Vigorito non gli resta altro che richiamare Gaetano Auteri per cercare di salvare i playoff. Si chiude il campionato al sesto posto, ma al primo turno dei playoff la squadra di Auteri viene sconfitta senza attenuanti dalla Juventus Next Gen per 5 a 1. 

Nel campionato che sta per iniziare 2025-2026, Gaetano Auteri ha la piena fiducia del presidente Vigorito che lo riconferma. Ed ora c'è un nuovo capitolo da scrivere per un innamorato del calcio che gioca sempre per vincere dando spettacolo. Lo special One della Serie C ci regalerà ancora emozioni.

Sezione: In Copertina / Data: Dom 27 luglio 2025 alle 18:19
Autore: Pippo Franzò
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