L'Imolese Calcio ha ufficialmente completato l'iscrizione al campionato di Serie D per la stagione 2024-25. La conferma arriva direttamente dal presidente Sandro Di Benedetto, che ha voluto comunicare personalmente ai tifosi il buon esito delle pratiche burocratiche attraverso una lettera aperta dai toni particolarmente accesi.

La comunicazione del massimo dirigente rossoblù assume contorni polemici fin dalle prime righe, quando sottolinea come "Non dovrebbe essere una notizia, ma visto il clima mediatico che ci circonda, è giusto ribadirlo". Una dichiarazione che lascia trasparire la tensione accumulata dalla dirigenza nei confronti di quello che viene percepito come un attacco sistematico da parte dell'opinione pubblica locale.

Un gesto d'amore sotto pressione

Il presidente Di Benedetto ha voluto evidenziare l'impegno economico sostenuto dalla proprietà per garantire la continuità del progetto sportivo. "È stato un gesto d'amore (l'ennesimo) da parte di questa proprietà che non va considerato un gesto dovuto o scontato", ha dichiarato il numero uno dell'Imolese, sottolineando come la scelta di proseguire l'avventura nel calcio dilettantistico rappresenti una decisione tutt'altro che automatica.

La frustrazione del dirigente emerge chiaramente quando denuncia la mancanza di riconoscimento per il lavoro svolto: "Da troppo tempo assistiamo a critiche strumentali, attacchi gratuiti, narrazioni fantastiche tese a screditare il nostro lavoro. Non una parola di sostegno. Mai un titolo che valorizzi l'enorme lavoro svolto".

I risultati sul campo e nel settore giovanile

Nonostante le difficoltà ambientali, Di Benedetto ha voluto rivendicare i successi conseguiti dalla società sia a livello della prima squadra che nel comparto giovanile. "In mezzo a tante difficoltà, la nostra prima squadra ottiene ottimi risultati, il nostro settore giovanile cresce, educa e non ha mai mollato", ha affermato il presidente, lamentando la scarsa attenzione mediatica riservata agli aspetti positivi dell'attività societaria.

La critica si estende anche al modo in cui vengono affrontate le notizie riguardanti la società: "È ora che qualcuno lo sottolinei invece di trovare lo scoop negativo gettando insicurezza nelle famiglie e nei nostri ragazzi". Un appello che mette in luce la preoccupazione per gli effetti che il clima di tensione potrebbe avere sui giovani atleti e sulle loro famiglie.

La dimensione umana del progetto

Uno degli aspetti più toccanti della comunicazione presidenziale riguarda l'invito a considerare la dimensione umana che si cela dietro l'attività calcistica. "Quando attaccate l'Imolese, dimenticate che parlate di bambini, famiglie, educatori, e di chi ogni giorno vive questo progetto con amore", ha sottolineato Di Benedetto, evidenziando come le critiche finiscano per colpire persone che si dedicano quotidianamente alla crescita dei giovani attraverso lo sport.

Il presidente ha inoltre denunciato quello che definisce un atteggiamento guidato da interessi personali: "Non c'è spazio per le tante cattiverie gratuite spesso frutto di interessi personali propri o di altri". Un'accusa diretta che lascia intendere come dietro alcune delle critiche mosse alla società possano celarsi motivazioni non sempre trasparenti.

La fedeltà a Imola messa alla prova

In un passaggio particolarmente significativo, Di Benedetto ha rivelato di aver ricevuto proposte da altre piazze, ma di aver sempre scelto di rimanere fedele alla città del Santerno. "Fuori da Imola siamo apprezzati e stati richiesti ovunque, ma ogni volta ho scelto Imola. Perché credo in questa maglia e nella nostra gente", ha dichiarato, rivendicando un attaccamento che va oltre le pure logiche economiche.

Tuttavia, la pazienza del presidente sembra essere giunta a un punto critico. "Ma il rispetto non si chiede: si dà. E se Imola non difenderà ciò che ha costruito, forse un giorno dovrò fare un passo indietro", ha ammonito, paventando per la prima volta la possibilità di un addio qualora il clima non dovesse migliorare.

L'appello finale all'unità

La comunicazione si conclude con un appello accorato rivolto alla piazza imolese, invitando all'unità per sostenere il progetto sportivo. "Io ci sono. Noi ci siamo. Ma senza un popolo unito, tutto questo non ha senso", ha affermato Di Benedetto, sottolineando come la continuità del progetto dipenda anche dal sostegno della comunità locale.

L'ultimo passaggio della lettera, "Forza Imolese, oggi più che mai", suona come un grido di battaglia rivolto a chi ancora crede nel progetto rossoblù, ma anche come un ultimatum per chi dovesse continuare a mancare di rispetto verso l'operato della società.

La stagione 2024-25 in Serie D si preannuncia quindi non solo come una sfida sportiva, ma anche come un banco di prova per verificare se la comunità imolese saprà ritrovare quella coesione che, secondo il presidente, risulta indispensabile per il futuro del progetto calcistico cittadino.

Sezione: Serie D / Data: Ven 11 luglio 2025 alle 22:30
Autore: Luigi Redaelli
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