Il Giudice Sportivo ha inflitto una pesante sanzione disciplinare al Celle Varazze, decretando la sconfitta a tavolino con il punteggio di 0-3 nella gara disputata contro il Club Milano, valida per la seconda giornata del girone di andata del campionato di Serie D 2025/26, tenutasi il 14 settembre 2025.
La decisione è scaturita dall'accoglimento del ricorso presentato dal Club Milano, che aveva contestato la regolarità della posizione del calciatore Andrea Scarf, schierato dalla formazione ligure nonostante pendesse su di lui una squalifica mai scontata risalente alla precedente stagione sportiva.
La vicenda: una squalifica dimenticata
Al centro della controversia vi è una sanzione disciplinare comminata allo stesso Scarf quando militava nelle file del G.S.D. Sestrese Bor., società nella quale il giocatore era tesserato prima del suo trasferimento al Celle Varazze. La squalifica, della durata di una giornata, era stata inflitta per recidività in ammonizione e comunicata attraverso il Comunicato Ufficiale numero 95 del 29 maggio 2025, emesso dal Comitato Regionale Liguria.
Il provvedimento disciplinare si riferiva alle gare del terzo turno dei playoff, fase regionale del Campionato Promozione Liguria 2024/2025, disputate in data 25 maggio 2025. Quella partita rappresentò l'ultima gara stagionale del Sestrese Bor., circostanza che impedì materialmente al calciatore di scontare la sanzione all'interno della medesima competizione.
Con il passaggio al Celle Varazze e l'inizio della nuova stagione nel campionato di Serie D, la squalifica avrebbe dovuto essere automaticamente scontata. Tuttavia, Scarf è stato regolarmente impiegato in entrambe le prime due giornate del torneo 2025/26, compresa la sfida del 14 settembre contro il Club Milano, rendendo di fatto la sua partecipazione illegittima secondo le normative vigenti.
Il ricorso e le difese
Il Club Milano, dopo aver tempestivamente preannunciato l'iniziativa, ha formalizzato il ricorso davanti al Giudice Sportivo, denunciando l'irregolare posizione di Scarf e chiedendo l'applicazione delle sanzioni previste dal regolamento. A sottoscrivere l'atto il vicepresidente del sodalizio milanese, Marco Bezzi, la cui legittimità a rappresentare la società è stata confermata dall'organo giudicante.
Dal canto suo, il Celle Varazze ha opposto resistenza con memorie difensive articolate su due fronti. In primo luogo, la società ligure ha eccepito l'inammissibilità del ricorso per presunto difetto di potere di rappresentanza del firmatario. Tale eccezione è stata tuttavia respinta, essendo stato accertato che Bezzi disponeva effettivamente dei poteri di firma in nome e per conto del Club Milano.
Nel merito, la difesa del Celle Varazze ha sostenuto che il calciatore avrebbe dovuto scontare la squalifica non in prima squadra, bensì nella categoria Under 19. Un'argomentazione che non ha trovato accoglimento da parte del Giudice Sportivo, il quale ha ritenuto che la sanzione dovesse essere espiata nella stessa categoria nella quale era stata comminata, ovvero nelle competizioni della prima squadra.
La decisione del Giudice Sportivo
Nella sua decisione, l'organo giudicante ha ricostruito con precisione la sequenza degli eventi, evidenziando come la squalifica non fosse stata scontata né nel Campionato Promozione Liguria 2024/2025 - essendo la gara del 25 maggio l'ultima disputata dal Sestrese - né successivamente nel corso del Campionato di Serie D 2025/26.
Il Giudice ha richiamato l'articolo 21, comma 7, del Codice di Giustizia Sportiva, che disciplina le condizioni di partecipazione dei calciatori alle competizioni ufficiali. In base a tale normativa, un atleta soggetto a squalifica non scontata non può essere schierato fino all'espiazione della sanzione. La violazione di tale principio comporta conseguenze dirette sul risultato della gara.
La delibera finale ha pertanto accolto integralmente il reclamo presentato dal Club Milano, disponendo la perdita della gara per il Celle Varazze con il punteggio di 0-3 a tavolino. Una sanzione che risulta particolarmente severa ma coerente con la giurisprudenza sportiva consolidata in materia di irregolarità della posizione dei tesserati.
Le conseguenze per il campionato
La decisione del Giudice Sportivo ha inevitabilmente ripercussioni sulla classifica del girone, modificando l'esito di una partita che sul campo aveva forse avuto un risultato diverso. Per il Celle Varazze si tratta di un danno non solo in termini di punti, ma anche sul piano dell'immagine, considerando che la responsabilità della verifica della regolarità dei propri tesserati ricade interamente sulle società.
Il caso evidenzia ancora una volta l'importanza di un controllo scrupoloso della posizione disciplinare dei calciatori, soprattutto nei momenti di passaggio tra diverse società o categorie. Le squalifiche non scontate, anche se risalenti alla stagione precedente o comminate in campionati di livello inferiore, mantengono la loro validità e devono essere regolarmente espiate prima che l'atleta possa tornare a disposizione.
Per il Club Milano, invece, il ricorso si è rivelato vincente, permettendo di ribaltare a tavolino una gara che evidentemente non aveva dato l'esito sperato sul terreno di gioco. In questo caso, merita sottolineare che il Giudice Sportivo ha deciso di non addebitare la tassa di reclamo, elemento che solitamente viene restituito quando il ricorso viene accolto in toto.
Riflessioni sul sistema disciplinare
Questo episodio riaccende il dibattito sull'efficacia del sistema di comunicazione delle sanzioni disciplinari tra diverse categorie e società. Quando un calciatore cambia maglia, tutte le pendenze disciplinari dovrebbero essere chiaramente segnalate e verificate, ma non sempre i meccanismi di trasmissione delle informazioni risultano sufficientemente efficaci.
La responsabilità primaria ricade comunque sulle società, chiamate a un'accurata diligenza nella gestione amministrativa dei propri tesserati. Un controllo preventivo avrebbe facilmente consentito di individuare la squalifica pendente ed evitare le conseguenze sportive che si sono materializzate con la decisione del Giudice Sportivo.
Per Andrea Scarf, protagonista involontario della vicenda, rimane ora da scontare quella giornata di squalifica che, a distanza di mesi e con il cambio di maglia, continua a produrre i suoi effetti. Un promemoria concreto di come le sanzioni sportive seguano il calciatore indipendentemente dai colori indossati e dalla categoria in cui milita.
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