Mario Balotelli si confessa senza filtri. In un dialogo con Clarence Seedorf trasmesso su Prime Video, l'attaccante bresciano ha aperto il proprio cuore su temi che lo accompagnano da tempo: il rapporto ormai compromesso con la maglia azzurra, la convinzione di possedere ancora qualità superiori rispetto a molti colleghi in attività e la determinazione a proseguire la propria carriera lontano dai confini nazionali.
La passione per la Nazionale italiana rimane intatta, quasi viscerale. «Giocarei il Mondiale anche a 50 anni», ha dichiarato Balotelli durante l'intervista, lasciando trasparire un desiderio che non conosce limiti anagrafici. Tuttavia, l'ex attaccante di Inter, Milan e Manchester City non si illude: la possibilità di rivestire la maglia della Nazionale appare definitivamente tramontata. «Devo essere obiettivo: non è possibile», ha ammesso con una lucidità che testimonia la consapevolezza della propria situazione attuale nel panorama calcistico italiano.
Il giocatore si trova attualmente in una fase di stallo professionale. Dopo l'ultima apparizione ufficiale, risalente a quasi dodici mesi fa nella partita tra Genoa e Napoli, Balotelli mantiene la forma fisica allenandosi con il Carpenedolo, club dilettantistico della provincia di Brescia. Una soluzione provvisoria che gli consente di restare in condizione mentre pianifica il prossimo capitolo della propria carriera.
Le prospettive per il futuro sembrano orientarsi verso l'estero. «Da gennaio ascolterò altre offerte. Non sarà il calcio a farmi smettere, deciderò io», ha affermato con determinazione. Una dichiarazione che sottolinea la volontà di mantenere il controllo sulla propria carriera e di non lasciare che siano le circostanze esterne a determinarne la conclusione. L'attaccante intende essere protagonista della propria scelta, quando e se arriverà il momento di appendere gli scarpini al chiodo.
Particolarmente interessante risulta l'analisi che Balotelli propone sul calcio contemporaneo. Il suo giudizio è netto e non privo di polemica: «Si è persa qualità. Io posso ancora correre e ho più qualità della maggior parte dei giocatori che vedo oggi». Una valutazione che riflette sia l'orgoglio personale sia una critica più ampia al livello tecnico del calcio attuale. Secondo la visione dell'attaccante, le sue capacità tecniche resterebbero superiori a quelle di molti professionisti che oggi calcano i campi delle principali competizioni.
L'intervista ha evidenziato un Mario Balotelli diviso tra il rammarico per un capitolo azzurro definitivamente chiuso e la voglia di dimostrare ancora il proprio valore. Il sogno Mondiale, pur riconosciuto come irrealizzabile, continua a rappresentare per lui un riferimento emotivo significativo, una meta ideale che testimonia quanto profondo sia rimasto il legame con i colori della Nazionale.
La carriera di Balotelli, costellata di momenti brillanti e controversie, sembra dunque destinata a proseguire lontano dall'Italia. Mentre il mercato di gennaio si avvicina, l'attaccante si prepara ad ascoltare proposte che potrebbero arrivare da campionati stranieri, determinato a dimostrare che la classe non svanisce con il passare degli anni e che la decisione di ritirarsi spetta esclusivamente a lui.
Tra consapevolezza e ambizione, Super Mario continua a guardare avanti, mantenendo vivo quel mix di talento e personalità che lo ha sempre contraddistinto nel panorama calcistico internazionale.
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