Di “rottamazione quinquies” si intende una proposta – discussa intensamente negli ultimi giorni – per una nuova definizione agevolata delle cartelle esattoriali, che avrebbe l’obiettivo di facilitare il pagamento dei debiti fiscali accumulati (dal 2000 fino al 2023) attraverso un piano rateale molto dilazionato (fino a 120 rate, cioè 10 anni) e con condizioni più flessibili rispetto alle precedenti edizioni. Di seguito una sintesi approfondita degli sviluppi più recenti:
1. Cos’è la rottamazione quinquies?
La proposta prevede:
Estensione del perimetro: Includere i ruoli affidati all’Agente della Riscossione dal 2000 al 2023, mentre la precedente (la rottamazione quater) si applicava solo ai debiti fino al 30 giugno 2022.
Piano rateale dilazionato: Possibilità di rateizzare il debito in fino a 120 rate mensili, con un intervallo di pagamento che può arrivare a 10 anni.
Condizioni di decadenza più morbide: Al contrario del regime in cui il mancato pagamento di una sola rata comportava la decadenza, nella nuova ipotesi si parla di una soglia di tolleranza di otto rate non saldate (anche non consecutive).
Queste misure mirerebbero a rendere più gestibile il debito per i contribuenti, consentendo di pagare solo il capitale originario senza interessi e sanzioni.
2. Stato della discussione e delle proposte
Negli ultimi giorni sono emerse diverse versioni e punti di vista:
Discussione istituzionale e parlamentare
Durante il convegno Telefisco, tenutosi il 5 febbraio 2025, il Vice Ministro Maurizio Leo ha parlato dell’ipotesi di una nuova rottamazione. Leo ha annunciato che una commissione del Ministero dell’Economia sta analizzando l’intero magazzino crediti affidato all’Agente della Riscossione per stabilire quali debiti siano effettivamente recuperabili e, di conseguenza, se e come intervenire con una nuova misura. In questo contesto, è emersa l’idea di un “operazione verità” per scandagliare il debito fiscale e capire se convenga estendere o riaprire il regime agevolato con termini più flessibili
Proposte legislative e pressioni politiche
Alcuni parlamentari – ad esempio il deputato Alberto Gusmeroli, firmatario di un disegno di legge – hanno spinto per l’introduzione della rottamazione quinquies, mentre la Lega ha evidenziato l’urgenza di soluzioni che consentano rateizzazioni lunghe senza sanzioni, per permettere a milioni di italiani di “recuperare il pregresso”
Critiche e ostacoli
Dall’altra parte, fonti come QuiFinanza riportano che la proposta, inserita come emendamento al decreto Milleproroghe, è stata respinta dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato perché ritenuta estranea al decreto e priva di adeguata copertura finanziaria. In sostanza, il rischio di un ammanco nelle casse dello Stato ha fatto naufragare l’idea della rottamazione quinquies, orientando l’attenzione verso una proroga (o riapertura) della rottamazione quater già in essere.
3. Ultime novità
Iter legislativo e scadenze
Alcuni articoli indicano che, in alternativa alla rottamazione quinquies, si sta valutando una proroga dei termini per i contribuenti che hanno perso il beneficio della rottamazione quater. Ad esempio, i pagamenti della settima rata (prevista per il 28 febbraio 2025) restano in vigore, con la possibilità di un breve periodo di tolleranza, mentre si discute di aprire una “nuova finestra” per coloro che non sono riusciti a rispettare i termini
Dibattito sul “maxi-piano”
Alcuni operatori del settore e giornalisti fiscali sottolineano che, sebbene l’idea di una definizione agevolata in 120 rate sia molto appetibile per i contribuenti, essa presenta dei rischi per i conti pubblici. Per questo motivo, la discussione è ancora aperta e il futuro della misura resta incerto, con la possibilità che il governo opti per soluzioni intermedie che includano l’estensione del perimetro della rottamazione quater piuttosto che una nuova rottamazione quinquies.
4. Cosa conviene fare ai contribuenti?
Alla luce dell’incertezza:
Adempiere agli obblighi attuali: Per chi ha già aderito alla rottamazione quater, è generalmente consigliato rispettare le scadenze attuali (ad es. il pagamento della settima rata entro il 28 febbraio 2025, considerando i cinque giorni di tolleranza) per non rischiare la decadenza dal regime agevolato.
Monitorare gli aggiornamenti: I contribuenti dovrebbero seguire attentamente le comunicazioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate e le notizie di testate specializzate, poiché eventuali nuove misure (o proroghe) verranno annunciate tempestivamente.
Valutare l’eventuale riapertura: Se dovesse essere varata una nuova definizione agevolata con termini più favorevoli, i contribuenti potranno decidere se aderire alla nuova misura solo se questa risulta vantaggiosa rispetto a quella attualmente in corso.
La rottamazione quinquies resta al momento una proposta in fase di discussione e non un provvedimento certo. Mentre il governo e il Parlamento esaminano i numeri e le possibili vie per gestire il magazzino crediti, le opinioni divergono: da un lato, c’è chi spinge per un’operazione verità che porti a una soluzione più flessibile, dall’altro chi evidenzia il rischio di un buco nei conti pubblici e sostiene la proroga della rottamazione quater. Nel frattempo, è consigliabile per i contribuenti attenersi ai termini e alle disposizioni in vigore per non incorrere in decadenze.
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