Ferdinando Sieno a NC: "All'Equipe per rimettermi in moto. Aversa pagina stupenda"

Tra gli artefici della promozione della Real Normanna in serie D, Ferdinando Sieno è uno degli svincolati di lusso che fanno parte attualmente del roster dell'Equipe Campania. Dopo un primo accordo per il rinnovo con tanto di strette di mano, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la separazione tra il terzino partenopeo e il club granata, che ha preferito improvvisamente affidarsi a due atleti under per coprire la fascia sinistra. 

"Mi sono sempre trovato benissimo all'Equipe - le sue parole rilasciate ai nostri microfoni -. È una esperienza importante che ti dà la garanzia di arrivare in un ritiro pronto da un punto di vista sia fisico sia mentale. Sto qui dall'inizio del raduno e devo dire che i frutti del lavoro svolto in un mese e mezzo li sto raccogliendo tutti. In questo senso, le partite giocate in questo periodo sono state un buon banco di prova perché ho capito di aver raggiunto una buona condizione atletica. A S. Maria la Carità sono andato anche in rete per il nostro momentaneo vantaggio. Segnare non è proprio una novità per me, malgrado il ruolo: qualche gol, anche bello, in D l'ho fatto e me lo tengo stretto". 

"L'addio alla Real Normanna? Intanto mi preme sottolineare di aver vissuto un'esperienza indimenticabile, condita anche dalla vittoria del campionato - rimarca -. Mi sarei augurato una separazione diversa anche per la serietà che mi ha sempre contraddistinto e per quelli che sono i miei valori umani. Mi sono sempre comportato correttamente con tutti e avevo accettato subito di restare nonostante, in quel momento, non mi mancassero altre offerte. Ma va bene così, resta il ricordo della città e di una annata straordinaria grazie alla quale Aversa ha potuto riappropriarsi di una categoria a lei più consona. La svolta c'è stata certamente con la gara di play-off giocata contro il Nola. Abbiamo fatto quadrato dimostrando di saper soffrire e superando uno scoglio importante. Lì abbiamo capito di essere davvero forti e che solo noi potevamo essere padroni del nostro destino".