La Salernitana dovrà disputare il prossimo campionato di Serie C. È questa la conseguenza più grave della decisione del Giudice Sportivo di Serie B, che ha inflitto alla società campana la sconfitta a tavolino per 0-3 nel playout di ritorno contro la Sampdoria, match interrotto definitivamente a causa dei gravi disordini provocati dai sostenitori granata.
Il verdetto arriva dopo gli episodi che hanno caratterizzato la gara di ieri, quando la squadra ligure si trovava in vantaggio per 2-0 e stava consolidando la propria permanenza nella serie cadetta. L'escalation di violenza negli spalti dell'Arechi ha costretto l'arbitro a prendere la decisione più drastica, segnando di fatto la retrocessione matematica dei padroni di casa.
Secondo quanto emerso dal rapporto dell'arbitro e dei collaboratori della Procura federale, la situazione è precipitata nel corso del secondo tempo. Il primo episodio grave si è verificato al 18° minuto della ripresa, quando un gruppo di tifosi della Salernitana posizionati nel settore inferiore della Curva Sud ha tentato di forzare il cancello di accesso al campo di gioco. L'intervento tempestivo delle Forze dell'Ordine, che si erano posizionate a protezione del varco, ha impedito l'invasione.
Immediatamente dopo, la tensione si è spostata nel settore Distinti lato Curva Sud, dove altri sostenitori granata sono riusciti a forzare un secondo cancello di accesso al terreno di gioco. Anche in questo caso, l'azione combinata di steward e Forze dell'Ordine ha evitato che i tifosi raggiungessero il campo.
Il culmine degli scontri è stato raggiunto al 21° del secondo tempo, quando l'arbitro è stato costretto a sospendere temporaneamente la partita. La causa scatenante è stata il lancio massiccio di petardi, fumogeni e seggiolini divelti dagli spalti, provenienti principalmente dalla Curva Sud ma anche dai Distinti e dalla Tribuna. Gli oggetti sono finiti sia sul terreno di gioco che nel recinto, creando una situazione di pericolo per giocatori, staff tecnici e addetti ai lavori.
Dopo essersi confrontato con il Responsabile dell'Ordine pubblico, il direttore di gara ha invitato le squadre a rientrare negli spogliatoi. Per circa trenta minuti si è cercata una soluzione che permettesse di concludere regolarmente l'incontro, con tutte le parti coinvolte che hanno tentato di trovare un accordo.
Il ritorno in campo sembrava aver riportato la calma, ma l'illusione è durata pochi istanti. Le intemperanze dei sostenitori della Salernitana sono riprese immediatamente, non lasciando altra scelta al Responsabile dell'Ordine pubblico che disporre la sospensione definitiva della gara.
Le sanzioni del Giudice Sportivo
Nella sua delibera, il Giudice Sportivo ha riconosciuto la gravità eccezionale dei fatti accaduti, applicando il principio della responsabilità oggettiva previsto dall'articolo 26 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva. La società campana è stata ritenuta responsabile del comportamento dei propri sostenitori, nonostante ricorressero le circostanze previste dall'articolo 29 comma 1 lettere a) e b) del Codice di Giustizia Sportiva.
La sanzione principale consiste nella perdita della gara con il punteggio di 0-3, risultato che sancisce definitivamente la retrocessione della Salernitana in Serie C. A questa si aggiunge l'obbligo di disputare le prossime due gare casalinghe a porte chiuse, una misura che avrà ripercussioni anche nella prossima stagione.
Le conseguenze sportive ed economiche
La retrocessione rappresenta un durissimo colpo per la Salernitana, che dopo aver militato in Serie A nelle ultime stagioni si trova ora precipitata in terza serie. Oltre al danno sportivo, la società dovrà fare i conti con pesanti conseguenze economiche, legate alla perdita dei ricavi televisivi e commerciali tipici delle categorie superiori.
Il verdetto del Giudice Sportivo chiude definitivamente ogni speranza di permanenza in Serie B per i granata, che dovranno ora riorganizzarsi completamente in vista del campionato di Serie C. La Sampdoria, invece, può festeggiare la salvezza ottenuta sul campo e confermata dal tavolo verde.
La decisione rappresenta anche un precedente importante per quanto riguarda la gestione dell'ordine pubblico negli stadi italiani, dimostrando come le società siano chiamate a rispondere direttamente del comportamento dei propri tifosi, indipendentemente dagli sforzi profusi per prevenire gli incidenti.
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