L'allenatore del Cosenza, Antonio Buscè, ha celebrato la vittoria contro il Catania in sala stampa, riconoscendo i meriti della sua squadra, ma non nascondendo l'ammirazione per gli avversari. Con un risultato netto, il Cosenza ha dimostrato di avere la giusta mentalità per affrontare le sfide più difficili.
Contro una "corazzata"
Buscè ha definito il risultato "ampio e, per certi versi, meritato". Nonostante la vittoria, ha voluto sottolineare il valore del Catania, definendola una “squadra top sotto ogni punto di vista”. Ha ribadito che il Catania è stato costruito "per vincere il campionato senza se e senza ma", con una rosa di ventidue giocatori di grande spessore, come dimostrano i cambi effettuati durante la partita. L'allenatore ha confidato di aver detto ai suoi ragazzi che il Catania era un avversario difficile, ma non impossibile da affrontare. "Quando incontri queste squadre, le motivazioni vengono da sole. Gli stimoli sono naturali, la concentrazione deve essere al massimo".
La forza del gruppo
"Avevamo l’opportunità di dimostrare a noi stessi e ai tifosi chi siamo", ha aggiunto Buscè. Ha espresso un grande elogio per il suo gruppo, che ha dimostrato di essere attaccato alla maglia e di correre l'uno per l'altro. "I tifosi avevano bisogno di vedere questo. Abbiamo trovato la quadratura, un'identità, e soprattutto un gruppo. Il gruppo è sacro, il singolo si esalta solo se c’è un collettivo forte". Buscè ha spiegato di aver lavorato molto sull’aspetto mentale, sottolineando che, anche nella sconfitta precedente contro la Salernitana, la sua squadra non aveva meritato di perdere.
Ha poi continuato, affermando che il suo Cosenza è "sbarazzino, leggero di testa", e che i giocatori non sono macchine. “A volte osano, fanno quel qualcosa in più che non ti aspetti, portando positività alla squadra. Il 95% di loro inizialmente voleva andare via, ma molti sono rimasti perché hanno capito che il nostro lavoro si basa su trasparenza, entusiasmo e fame, senza porci limiti".
La partita e gli avversari
L’allenatore ha riconosciuto che il Catania ha mostrato giocate da categoria superiore, come una "fucilata di Di Tacchio" che ha colpito la traversa o un controllo di petto che si vede solo in Serie A o B. Ha ribadito che non concedere nemmeno due o tre occasioni a una squadra del genere sarebbe stato "fare la partita perfetta". Per questo, ha definito la prestazione dei suoi come ancora più significativa. Ha raccontato un episodio chiave: durante il cooling break, dopo il gol di Lunetta che ha accorciato le distanze, ha visto i suoi ragazzi farsi prendere dal nervosismo. Ha chiesto loro di continuare a giocare con coraggio. "Il Catania può segnare in qualsiasi momento, anche su una giocata dei singoli. Poi abbiamo trovato il terzo e quarto gol, chiudendo la partita. Ma ripeto: abbiamo affrontato un Catania che è tanta, tanta roba".
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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