La promozione in Serie C della Dolomiti Bellunesi è una conquista che travalica i confini della prima squadra. Perché a beneficiarne sarà anche il settore giovanile. E proprio in quest'ottica, la società ha scelto di affidare la responsabilità tecnica del vivaio a Renato Lauria, una figura di assoluta esperienza e competenza. Nella stagione da poco archiviata, Lauria ha condotto gli Under 17 alla finale regionale, riuscendo a far emergere le qualità del gruppo, oltre a una metodologia di lavoro improntata sulla crescita individuale e collettiva. 

Allenatore preparato, dal ricco bagaglio formativo e dalla professionalità riconosciuta, il tecnico è ora pronto a tracciare la rotta per tutta la "cantera": «I successi ottenuti dalla società, non solo in termini di risultati – afferma – rappresentano una grande opportunità per i ragazzi. In un territorio come il nostro, vivere esperienze a confronto con realtà strutturate è un arricchimento prezioso».

Il punto di partenza è il Centro sportivo di Sedico, dove si concentrerà l'intera attività: «Una scelta strategica. Così facendo, tutti i gruppi saranno a contatto fra loro. E anche gli allenatori potranno scambiarsi idee e confrontarsi, in modo che il percorso di crescita segua tappe giornaliere, non occasionali». Serviranno attenzione, metodo e visione: «Abbiamo davanti un'occasione di rilievo – sottolinea il neo responsabile tecnico – che va colta con applicazione, approfondimento continuo e disponibilità all'ascolto. È necessario adeguarsi e compiere un ulteriore salto, in linea con quello compiuto dalla società».

Le competizioni di respiro nazionale che attendono le selezioni giovanili si annunciano stimolanti, ma al tempo stesso impegnative: «Il percorso sarà lungo e dovrà essere caratterizzato dal desiderio di migliorarsi – osserva Lauria –. Non sarà una corsa alla vittoria, ma alla crescita». E su questo fronte, le idee sono chiarissime: «Uno degli obiettivi principali è quello di fornire competenze ai ragazzi, affinché possano affrontare le difficoltà che incontreranno lungo il loro cammino. Il nostro ruolo è delicato, non possiamo permetterci di essere impreparati: lo studio, del gioco e dei giovani, dovrà essere senza pause».

Infine, una riflessione sul territorio: «Viviamo in una provincia con un bacino limitato. Per questo è fondamentale costruire un modello di sviluppo adatto al Bellunese: non possiamo ricalcare progetti pensati per altre zone. Serve un'identità precisa: nostra. L'obiettivo finale? Far emergere dei ragazzi che possano affrontare il professionismo: non solo i più dotati dal punto di vista fisico e atletico, ma anche chi compensa determinate mancanze con intelligenza, dedizione ed equilibrio».

Sezione: Serie C / Data: Mar 10 giugno 2025 alle 13:15
Autore: Davide Guardabascio
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