Lucchese: ecco quanto ci voleva per salvare il club

La questione della situazione finanziaria della Lucchese e il destino della sua categoria sportiva hanno tenuto banco per diverse settimane, con l'incertezza legata all'ammontare esatto delle risorse necessarie per garantire la continuità del club. Ora, finalmente, emerge una cifra chiara, come riportato da Gazzetta Lucchese: circa due milioni di euro, oltre alla ricomposizione della fideiussione per la stagione successiva, sarebbero stati sufficienti per salvaguardare la Lucchese e la sua posizione.

Da oltre un mese, la società Affida aveva manifestato il proprio interesse ad acquisire il club, ma l'operazione non si è concretizzata, lasciando aperti molti interrogativi sui reali motivi del mancato rilevamento. La cifra complessiva dei debiti federali ammontava a circa 2,8 milioni di euro.

Tuttavia, una parte significativa di questo importo è stata coperta grazie all'intervento della Lega Pro. Proprio nella giornata di ieri, l'organismo ha escusso la fideiussione di 750mila euro che era stata fornita a garanzia degli stipendi dal gruppo di Andrea Bulgarella.

Analizzando ulteriormente i costi, per quanto riguarda i contributi previdenziali arretrati, che assommavano a diverse centinaia di migliaia di euro, sarebbe stato necessario coprire esclusivamente i mesi scaduti, ovvero il periodo da ottobre a maggio, per una spesa quantificabile in poche decine di migliaia di euro. Anche gli stipendi da corrispondere si riferivano unicamente al periodo fino a maggio, escludendo dunque il mese di giugno dal pagamento immediato. A questi si aggiungeva il "prezzo d'asta", una somma minima, probabilmente anch'essa nell'ordine delle decine di migliaia di euro.

In sintesi, i calcoli indicano che il fabbisogno economico per mantenere in vita la Lucchese si attestava su poco più di 2 milioni di euro, a cui si doveva ovviamente aggiungere il ripristino della fideiussione per la nuova stagione.

Queste cifre, stando all'analisi offerta da Gazzetta Lucchese, appaiono tutt'altro che proibitive. Ciò nonostante, il mancato versamento di tale importo ha scoraggiato l'ipotetico acquirente, sollevando il dubbio sulla reale e concreta volontà di Affida di rilevare una società di cui, peraltro, era nota la presenza di debiti consistenti.