Le autorità di pubblica sicurezza hanno emesso un nuovo provvedimento di Daspo nei confronti di un supporter del Campobasso, in aggiunta alle misure già adottate contro un tifoso della Torres, a seguito degli episodi di tensione registrati al termine dell'incontro di Serie C disputato il 30 agosto scorso.
L'intervento delle forze dell'ordine si è reso necessario dopo accurati controlli effettuati attraverso il sistema di videosorveglianza dello stadio. Le immagini acquisite sono state sottoposte ad analisi dettagliata da parte della Polizia Scientifica, operante dalla control room dell'impianto, in collaborazione con gli investigatori della Digos.
La ricostruzione dei fatti
Secondo quanto emerso dalle indagini, il tifoso campobassano si è reso protagonista di un episodio particolarmente grave al termine della gara. L'uomo, mentre si trovava nella zona esterna del settore sud dello stadio, ha deliberatamente assunto una posizione strategica in prossimità delle barriere di separazione tra le aree destinate rispettivamente ai sostenitori locali e a quelli ospiti.
Da tale posizione, il supporter rossoblù ha dato avvio a una serie di provocazioni verbali rivolte ai tifosi sardi che stavano lasciando l'impianto sportivo. Il comportamento aggressivo si è manifestato anche attraverso azioni fisiche, con ripetuti calci sferrati contro il divisorio in betafence che delimita le due zone di parcheggio.
Le provocazioni hanno inevitabilmente scatenato la reazione dei sostenitori della Torres, creando una situazione di grave tensione che ha richiesto l'immediato intervento delle forze dell'ordine per prevenire possibili scontri. Alcuni tifosi ospiti hanno infatti mostrato l'intenzione di scavalcare le barriere di protezione, rendendo necessaria l'azione tempestiva degli agenti presenti sul posto.
Le indagini e l'identificazione
Il lavoro investigativo condotto dalle autorità competenti ha permesso di ricostruire con precisione la dinamica degli eventi. Attraverso l'esame dettagliato delle registrazioni video, gli inquirenti sono riusciti inizialmente a individuare il soggetto che aveva innescato la situazione di criticità, per poi procedere alla sua completa identificazione.
Il tifoso responsabile dei comportamenti provocatori è risultato essere un frequentatore saltuario della curva rossoblù, circostanza che ha contribuito a delineare il profilo del soggetto coinvolto negli incidenti.
I provvedimenti adottati
A seguito dell'accertamento delle responsabilità, il Questore di Campobasso ha disposto l'emissione di un Daspo della durata di un anno nei confronti del tifoso identificato. Il provvedimento comporta il divieto assoluto di accesso a tutte le manifestazioni sportive per il periodo stabilito.
Parallelamente all'azione delle autorità di pubblica sicurezza, anche il Campobasso Calcio ha deciso di assumere una posizione ferma nei confronti del proprio sostenitore. La società molisana ha annunciato l'intenzione di revocare il "gradimento" al tifoso coinvolto negli incidenti, motivando la decisione con la violazione del "Codice Etico" del club.
La collaborazione tra istituzioni e società sportiva
L'iniziativa assunta dalla dirigenza del Campobasso Calcio rappresenta un esempio significativo di collaborazione tra le istituzioni sportive e le autorità preposte alla sicurezza pubblica. La società ha sottolineato come la propria decisione si inquadri "in una logica di partecipazione al sistema che tutela la sicurezza degli eventi sportivi", evidenziando l'impegno del club nel contrastare ogni forma di comportamento contrario ai valori dello sport.
Il doppio intervento, quello amministrativo del Questore e quello disciplinare della società, testimonia la volontà di adottare un approccio integrato nella lotta contro la violenza negli stadi, coinvolgendo tutti i soggetti interessati nella promozione di un ambiente sportivo sicuro e rispettoso.
Un precedente significativo
L'episodio del 30 agosto e le conseguenti misure adottate costituiscono un precedente importante nel panorama della sicurezza sportiva locale. La rapidità con cui sono stati identificati i responsabili e l'efficacia dei provvedimenti adottati dimostrano l'efficienza del sistema di controllo e prevenzione messo in atto dalle autorità competenti.
La sinergia tra le tecnologie di videosorveglianza, le competenze investigative delle forze dell'ordine e la collaborazione delle società sportive si conferma quale strumento fondamentale per garantire lo svolgimento regolare delle competizioni calcistiche, tutelando al contempo la sicurezza di tutti i partecipanti agli eventi sportivi.
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