Il fallimento dell'iscrizione alla Serie C ha segnato la fine di un capitolo nella storia della Lucchese, ma ora si apre un nuovo scenario ricco di incognite per il futuro del calcio nella città toscana. Come riportato da Gazzetta Lucchese, la situazione attuale presenta due possibili percorsi che potrebbero ridefinire completamente l'identità e la categoria di partenza della nuova società rossonera.
Due strade divergenti per il rilancio
Il panorama che si delinea per la rinascita del calcio lucchese prevede due alternative distinte, ciascuna con caratteristiche e implicazioni differenti. La prima opzione contempla l'acquisizione del titolo sportivo di una formazione militante in Serie D, mentre la seconda prevede una ripartenza totale dal campionato di Eccellenza.
La strada della Serie D passa attraverso una potenziale operazione con il Ghiviborgo, anche se le trattative sembrano incontrare crescenti difficoltà. Inizialmente si era parlato di un possibile accordo triangolare che avrebbe coinvolto anche il Viareggio, ma questa ipotesi appare sempre più remota secondo le indiscrezioni raccolte dalla testata locale.
Il meccanismo della fusione societaria
Nel caso in cui si optasse per l'acquisizione del titolo in Serie D, il processo seguirebbe una logica di fusione tra realtà esistenti. Il Ghiviborgo, società già operativa nel quarto livello del calcio nazionale, si unirebbe con un'altra compagine lucchese affiliata alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, anche se militante in categorie inferiori come la Terza Categoria.
Questa operazione comporterebbe un cambio di denominazione sociale e permetterebbe di mantenere un livello competitivo più elevato rispetto alla ripartenza dall'Eccellenza. Tuttavia, come evidenziato da Gazzetta Lucchese, questa soluzione richiede l'intervento di imprenditori disposti a investire nel progetto, elemento che al momento non sembra essere garantito.
L'alternativa dell'Eccellenza e il ruolo del Comune
La seconda possibilità prevede una ripartenza completa dal campionato di Eccellenza, scenario che vedrebbe un coinvolgimento diretto dell'amministrazione comunale di Lucca. In questo caso, l'ente locale dovrebbe assumere un ruolo attivo nella gestione della situazione, diversamente da quanto accadrebbe con l'opzione Serie D dove fungerebbe principalmente da facilitatore.
Il processo per la costituzione di un nuovo club prevede una serie di passaggi burocratici specifici. L'amministrazione comunale dovrebbe richiedere l'iscrizione fuori numero alla FIGC per un club di nuova costituzione, operazione che comporta un investimento iniziale di centomila euro come tassa di ingresso per il campionato di Eccellenza.
La procedura del bando pubblico
Successivamente alla richiesta di iscrizione, il Comune dovrebbe avviare un bando pubblico per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di potenziali investitori. Questo meccanismo garantirebbe trasparenza nella selezione del nuovo soggetto gestore, anche se i precedenti non sono incoraggianti.
Come ricordato da Gazzetta Lucchese, nel 2019, in occasione del precedente fallimento della società, la procedura di bando andò completamente deserta. Nessun soggetto si presentò per rilevare il club, costringendo alla creazione della nuova Lucchese attraverso una procedura straordinaria che coinvolse quattro soci: Santoro, Deoma, Russo e Vichi, che costituirono la società senza seguire l'iter del bando pubblico.
La situazione attuale e i potenziali interessati
Al momento, entrambe le opzioni rimangono aperte, con i contatti relativi al Ghiviborgo che proseguono parallelamente alle valutazioni per l'eventuale ripartenza dall'Eccellenza. Tuttavia, il nodo cruciale rimane l'identificazione di imprenditori o gruppi imprenditoriali disposti a investire nel progetto calcistico lucchese.
Secondo quanto riportato dalla testata locale, sarebbero tre o quattro i soggetti che hanno richiesto informazioni preliminari sulla situazione, dimostrando un interesse potenziale per il rilancio della società. Tuttavia, nessuno di questi potenziali investitori ha ancora formalizzato un'offerta concreta o manifestato la volontà di procedere con un impegno definitivo.
Il fattore tempo e le prospettive future
La variabile temporale assume un'importanza cruciale in questa fase di transizione. Le scadenze federali e i termini per le iscrizioni ai vari campionati impongono ritmi serrati che potrebbero influenzare significativamente le scelte finali.
L'incertezza che caratterizza questo momento rischia di compromettere non solo la presenza del calcio professionistico a Lucca, ma anche la continuità di una tradizione sportiva che ha accompagnato la città per decenni. La mancanza di certezze economiche e imprenditoriali rappresenta il principale ostacolo verso la definizione di un futuro sostenibile per il movimento calcistico locale.
La speranza rimane quella di trovare una soluzione che permetta di mantenere viva la passione per il calcio nella città toscana, indipendentemente dalla categoria di partenza che sarà necessario affrontare nella prossima stagione sportiva.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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