A furia di tirare la corda, questa si tende e, talvolta, può capitare si spezzi. Di pochi minuti fa una lettera aperta a firma di Guglielmo Romaniello, presidente della Real Agro Aversa, nella quale lo stesso esterna tutta la sua amarezza in merito alla vicenda che coinvolge la sua società in merito all'agibilità della tribuna Romaniello che da due anni è vuota. Amarezza che potrebbe, come lo stesso dichiara, portare Romaniello a farsi da parte nonostante l'ottimo lavoro sin qui svolto che è sotto gli occhi di tutti.
Queste la lettera aperta del numero uno del sodalizio aversano.
Le mie sono riflessioni dettate dall’amore per la maglia, colori sociali e città. Non riesco a capire perché ad oggi non arrivi questa agibilità per la tribuna Romaniello. Mio caro sindaco, persona squisitissima e sempre disponibile, gradirei una risposta concreta. Stiamo disputando un ottimo campionato al di là di ogni più rosea previsione. Non parlo oggi perché sto ottenendo risultato e stiamo facendo tantissimi sacrifici per onorare al meglio sempre il nome della città in casa e fuori regione. Sono convinto che riusciremo a raggiungere il nostro obiettivo, una salvezza tranquilla prima dell’ultima giornata. Ero fiducioso del valore della squadra e di giovani che hanno creato subito un gruppo compatto e vincente. Crederò sempre in loro, anche quando non arriveranno risultati. Lo dico con certezza:questa squadra l’anno prossimo può lottare per i vertici della classifica. Non c’è attenzione nei nostri confronti, passiamo quasi inosservati. La città non risponde per niente, sono solo al comando. Se in città non c’è interesse, basta dirlo. Sono due anni che tentiamo di ottenere l’agibilità della tribuna Romaniello.
Occorrono piccoli lavoretti ma chi li deve fare? Come posso pensare che un domani qui ci possa essere un campo in erba sintetica? Non posso sostenere da solo tutti questi costi. Se le condizioni non ci sono , sarò obbligato a fine anno a cedere.. La squadra per forza di cosa andrà via. Si corre il rischio di vanificare tutto il lavoro fatto fino ad ora. Non posso continuare ad essere non considerato.Noi continuiamo a girovagare.. Dobbiamo tenere una casa. Il calcio in città non ha una casa. Ho fatto richiesta specifica. Non posso imbarcarmi in queste difficoltà enormi. Nonostante in passato ci siano stati degli attriti con gli organizzatori dell’Opes, loro stessi si sono messi a disposizione per il bene della squadra. Dovevamo partire per la Sicilia non sapendo nemmeno dove mettere le auto dei calciatori. Per fortuna abbiamo risolto lasciandole allo stadio e ringrazio l’Opes per la disponibilità. Gestiscono la struttura in forma privata, devono portare giustamente degli utili per supportare i costi di gestione vedi concerto. Lo stadio sta diventando non più la casa del calcio. O si corre ai ripari o saluto dando in futuro il mio contributo di sponsorizzazione. Mi muovo in un certo modo e riusciamo a contenere i costi di gestione. Ad oggi non ci sono le condizioni per il futuro. Facciamo crescere il calcio in città. Ho fatto rinascere il calcio in città portando in 2 anni la squadra dalla Promozione alla serie D. Stiamo dimostrando di essere all’altezza della situazione. Oggi la città è assente. Mi aspetto qualche segnale. Se qualcuno vuol sostituirmi, mi faccio da parte e dò pure una sponsorizzazione. Meritiamo rispetto!
Guglielmo Pellegrino
Presidente Real Agro Aversa
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