San Paolo Padova-Este, pranzo insieme prima del match

Tutti insieme a pranzo, e poi via al Plebiscito per sostenere la propria squadra. Il derby San Paolo-Este, in programma domani alle 14.30, avrà un preludio davvero simpatico al ristorante La Bulesca: allo stesso tavolo alle 12.15 si ritroveranno i massimi dirigenti delle due società. Per il San Paolo ci saranno il presidente Carmelo Lotta, il vice Gabriele Favero, il consigliere Enrico Calocchio, il direttore generale Paolo Rebellato e il diesse Attilio Gementi, per l´Este il presidente Renzo Lucchiari e il presidente onorario Gianni Lucchiari, e il direttore generale Simone Tognon. A pagare il conto sarà il club di via Canestrini. L´invito è partito dal San Paolo, ed è stato accettato volentieri dall´Este.
«Ci conosciamo e i nostri rapporti sono buoni - sottolinea il presidente Carmelo Lotta - Sarà l´occasione anche per una chiacchierata in amicizia». Per Lotta è il primo derby come presidente: «Loro sono in corsa per la promozione, e mi auguro che vincano il campionato. Però tutte le partite vanno giocate fino alla fine. Anche un pareggio comunque potrebbe farci comodo».
Sull´iniziativa interpelliamo anche il presidente giallorosso Renzo Lucchiari: «Ci hanno rivolto l´invito, ed era giusto accettare anche per una questione di rispetto. Ma sul campo saremo naturalmente avversari, e alla fine vinca il migliore». Che partita si aspetta? «Mi auguro che sia un bel derby. In campo andiamo sempre per vincere, questa è la nostra mentalità. Spero che sia un match avvincente, giocato bene da entrambe le squadre, e all´insegna del divertimento. Comunque un derby da affrontare con serenità, anche se dispiace essere penalizzati dalle assenze di tre giocatori importanti come Colman, Lelj e Moresco. Ma una squadra forte che vuole vincere il campionato deve sapere sopperire alle assenze, e avere sostituti all´altezza». Lucchiari torna anche sulla sua sfuriata post sconfitta con il Virtus Vecomp: «È stato uno sfogo, e ci sono rimasto anche male. Ma a volte è il caso di farsi sentire, perchè una società di serie D costa, fa molti sacrifici, e certe cose disturbano quando un club lavora sempre con serietà. Per questo la mia reazione è stata pesante».