C.R. Emilia Romagna, è sfida Braiati-Alberici per la presidenza

09.01.2021 11:00 di  Nicolas Lopez   vedi letture
Fonte: Gazzetta dello Sport
C.R. Emilia Romagna, è sfida Braiati-Alberici per la presidenza

Domenica mattina si terrà on line l’assemblea ordinaria elettiva per il rinnovo del Comitato Regionale Emilia Romagna Figc-Lnd. La corsa alla poltrona di presidente regionale è ristretta a due nomi: il ferrarese Paolo Braiati, in carica negli ultimi due mandati, e il parmigiano Simone Alberici.

Per essere eletti alla prima votazione a Braiati serve il 55% delle preferenze mentre ad Alberici il 50%+1. Stesso discorso alla seconda tornata e, se nessuno dei due dovesse raggiungere la soglia richiesta, sarebbe nominato un reggente che avrà il compito di traghettare il Comitato verso una nuova elezione. Nell ’occasione si eleggeranno anche i consiglieri: l’unico candidato di Parma è Giuliano Gandolfi, già direttore generale di Piccardo e Fidentina. Alberici e Braiati, perché vi siete candidati? Alberici: «Vorrei riportare le società al centro del movimento».

Braiati: «Per il bene del movimento. Un eventuale terzo mandato sarebbe il completamento del lavoro svolto, con ottimi risultati, nei due precedenti. E oggi, durante una pandemia, sono necessari dirigenti esperti e capaci che sanno cosa fare».

Quali saranno le linee guida del programma?
A.: «Consulte territoriali, centro servizi con assistenza alla gestione degli impianti sportivi, proposta alla Lnd nazionale di una riduzione della quota annuale da versare al nazionale pari al 15 % del costo di iscrizione a differenza del 25% attuale, trasparenza sia amministrativa che contabile del Comitato, sviluppo e creazione di un marketing regionale».
B.: «Opposizione all’abolizione del vincolo sportivo, servizi, ascolto delle società, trasparenza, rigore, formazione, investimenti e aumento delle sponsorizzazioni per far calare i costi d’iscrizione ai campionati, invariati da vent’anni».

Abolizione del vincolo sportivo: cosa farete?
A.: «Ci confronteremo con le istituzioni e i parlamentari, a cominciare dall’onorevole Andrea Rossi, per bloccare o perlomeno prorogare il più avanti possibile l’entrata in vigore della riforma».
B.: «È una battaglia che, assieme alla Lega nazionale Dilettanti, combatto in prima persona dal 2003. Se prima il campo del confronto era federale, oggi è governativo. Per questo ci siamo attivati con l’onorevole Andrea Rossi, ottenendo l’abrogazione dell’art. 108 della Legge di Bilancio che stabiliva l’applicazio - ne dell’Iva sui proventi istituzionali. Il lavoro da fare è ancora tanto. Siamo pronti a confrontarci con tutti gli interlocutori per far valere le ragioni delle società».

Quali le soluzioni per contrastare la crisi causata dalla pandemia?
A.: «Riduzione della quota annuale da versare equivalente ad una percentuale compresa tra il 15% e il 25%, il coinvolgimento dell’ufficio marketing che dovrà trovare ulteriori risorse e poi sarà fondamentale consolidare il rapporto tra le istituzioni e il centro servizi in modo da permettere al Comitato di reperire fondi per il sostentamento dei club».
B.: «Mi relazionerò con il governo, attraverso la Lnd, per far sì che le società abbiano accesso a sovvenzioni o finanziamenti, oltre a tutte le tutele possibili».

Come sta organizzando l’eventuale ripartenza?
A.: «Dipenderà dall’anda - mento della curva epidemiologica e dalle decisioni delle autorità competenti, finché continuerà lo stato d’emer - genza sarà difficile pensare alla ripartenza. Qualsiasi decisione non verrà presa dall’alto ma arriverà dopo diverse consultazioni per categorie con le società iscritte ai campionati. Credo che tre settimane di preparazione prima di tornare in campo possano garantire a tutti le condizioni per una ripartenza adeguata e non raffazzonata».

B.: «Abbiamo studiato diversi tipi di format a seconda della data in cui ripartiremo e questo dipenderà esclusivamente dall’evoluzione della pandemia. Quando ricominceremo, sarà in piena sicurezza».

Sfrutterà di più le sedi periferiche del Crer per comunicare con il territorio?
A.: «Assolutamente sì, utilizzando soprattutto i nuovi strumenti di comunicazione a distanza che abbiamo sviluppato dal lockdown in poi».
B.: «Siamo da sempre in contatto con le delegazioni provinciali, nostre espressioni sul territorio. Anche attraverso la modalità online, in attesa di rivederci, aumenteremo ulteriormente i contatti con le società».

Di cosa ha bisogno oggi il Crer?
A.: «Cambiamento e rappresentanza».
B.: «Di una guida esperta che possa traghettare il movimento fuori dalla pandemia».

Quale appello rivolge alle società?
A.: «Il cambiamento è un treno che fa fatica a partire ma quando parte non lo fermi più. E alla base del cambiamento ci sono le società dilettantistiche».
B.: «Ora c’è bisogno di chi sa fare, non di chi sa parlare. La nostra squadra è rappresentativa di tutta la regione, coinvolgendo emiliani e romagnoli. Il vero cambiamento è la nostra continuità».