Lanciano, il dg Sguerzo: «La squadra doveva stare in 3° categoria, in eccellenza i calciatori pretendono soldi...»

Eccellenza Abruzzo
08.01.2021 23:45 di  Giovanni Pisano   vedi letture
Fonte: Nicolas Maranca - abruzzocalciodilettanti
Lanciano, il dg Sguerzo: «La squadra doveva stare in 3° categoria, in eccellenza i calciatori pretendono soldi...»

Si è tenuta nel pomeriggio odierno, presso la sala stampa dello stadio “Guido Biondi”, la conferenza del Lanciano 1920 convocata nei giorni scorsi dalla società. Proprio di oggi la notizia della risposta di SGA e USSI ai toni usati dal club nel comunicato di presentazione (clicca qui per leggere la ricostruzione dei fatti). Non è stato un meeting pacato, con toni altissimi e qualche parola di troppo volata tra dirigenti attuali, ex giocatori ed ex tesserati presenti nello stadio della città frentana. Certamente, in tempi difficili come questi, la città di Lanciano non aveva bisogno di assistere ad un incontro così vivace, lo hanno notato tutti nella diretta Facebook del club. Una società che, però, non ha nascosto di sentirsi oppressa dai molteplici giudizi giornalieri, provenienti sia dalla tifoseria che dalla stampa.

Il commento del DG

Fabio Sguerzo ha aperto il pomeriggio dichiarando: «Considero due pazzi la Presidentessa e il Vice Presidente, perché hanno intrapreso una strada impraticabile per chiunque con coraggio. Il Lanciano era una squadra che poteva benissimo andare in Terza Categoria, ma abbiamo allestito un organico di livello, e in Eccellenza i calciatori pretendono di essere pagati, quindi ci vuole un certo tipo di impegno. Per costruire una casa si parte dalle fondamenta, non dal tetto. La società vuole ripartire dalla base, quindi dalle giovanili, cercando collaborazioni con realtà della zona e a qualcuno questa cosa, non capiamo perché, non va bene. Vogliamo tornare tra i professionisti, ma non domani, in un tempo congruo per riorganizzare tutta la struttura. Ci sono tanti leoni da tastiera, diteci voi come si lavora, se credete di saperlo fare più di questa società. Lasciateci lavorare, giudicateci quando avremo fatto un po’ di strada. Altrimenti, se non ci volete, abbiamo un’altra società di Serie D da andare a prendere, ma se siamo qui è perché lo vogliamo. I giocatori e gli staff si pagano e si cambiano per migliorare, noi vogliamo migliorare. Stipendi? Abbiamo le copie dei bonifici, proprio davanti a noi, di quelli effettuati. Con i giornalisti si sta creando un rapporto assurdo, abbiamo un ufficio stampa cui far riferimento per ricevere chiarimenti, ma nessuno lo ha contattato. Si vuole far strada tutti insieme, solo così Lanciano può andare lontano. Vi faccio notare che chi ci ha preceduti poteva essere ripescato in D, ma non è accaduto, non lo sappiamo noi il perché, pensiamo solo al nostro domani. Ci siamo dovuti correggere, può capitare nel processo di costruzione. Non siamo soddisfatti dei 6 punti, ecco perché ci siamo rimboccati le maniche. Retrocedere? Nessuno lo vuole qui».

Il Vice Presidente chiede serenità

A parlare più di tutti, Claudio Alluni, che nel post conferenza si è intrattenuto dialogando con la stampa collegata in streaming cercando di lasciar da parte i toni accesi che hanno dominato nel pomeriggio del “Biondi”. Queste le parole del Vice Presidente rossonero: «Abbiamo fatto dei cambiamenti, con un nuovo allenatore, con un direttore tecnico-scientifico che possono farci crescere. Ci siamo assunti le nostre responsabilità, cambiando in corso d’opera. Sento polemiche su polemiche, parliamo di un malcontento che va avanti da settembre. Ad oggi, sto e stiamo cercando di rinforzare una squadra in un momento assurdo per tutti, voi pensate sia facile trovare giocatori? Stiamo cercando una punta. Una è vicinissima, ma si tratta di un trasferimento da fuori Nazione, quindi occorrerà più tempo per ratificarlo. Nel frattempo, ci giostriamo sul mercato per un altro attaccante. Poi ci sono due difensori che saranno qui alla ripresa della preparazione e il DS ha già bloccato diversi giocatori, ci prepariamo per ricostruire una squadra competitiva, non so se faremo i playoff, ma vogliamo dire la nostra. Bisogna capire quando si ripartirà, ecco perché evitiamo di fare le cose di corsa. Ripartiamo dall’ossatura che abbiamo, da giocatori importanti e implementeremo l’organico. Intorno al Settore Giovanili ci sono diversi interessi, sportivi ed economici. Facciamo difficoltà a realizzare un unico reparto giovanile, ma sarebbe la svolta. Abbiamo dei problemi a realizzare una struttura unica in questo verso. Chiediamo che ci venga lasciata la possibilità di lavorare. In questo momento noi sentiamo continuamente la pressione, quello che chiediamo è unicamente tranquillità, perché non è il caos a far andar bene le cose. Questa mattina ero pronto a dimettermi, poi qualcuno mi ha convinto, ma credetemi, il clima ostile che aleggia qui porta all’esasperazione. Non ci sono problemi di liquidità, c’è anche un nuovo ingresso in società, da Brescia, una persona che sveleremo in seguito, ma che ci ha messo capacità e volontà, come la sua azienda. La replica del sindacato dei giornalisti? Il nostro comunicato non era una minaccia, in alcun modo. Abbiamo avuto attacchi a livello personale e volevamo intendere che prima di parlare, bisogna verificare la veridicità di ciò che si dice. Non voleva essere un attacco ai giornalisti ed al settore mediatico, il nostro intento è quello di viaggiare tutti in un’unica direzione. Erano stati pubblicati articoli errati, non solo in Abruzzo, anzi, le testate abruzzesi non c’entrano nulla. Noi facevamo riferimento ad una testata di un’altra regione. Mi dispiace che il messaggio sia stato frainteso, o forse è stato comunicato male, non so».