Il Milan ha ufficialmente chiuso il capitolo Divock Origi. L'attaccante belga, arrivato a parametro zero nell'estate del 2022, lascia definitivamente i rossoneri dopo un'esperienza contraddistinta da delusioni e scarso rendimento. La società di Via Aldo Rossi ha comunicato la risoluzione consensuale del contratto attraverso una nota ufficiale: «AC Milan comunica di aver risolto consensualmente il contratto con l'attaccante Divock Origi. Il Club augura al calciatore il meglio per il futuro».

La separazione arriva con sei mesi d'anticipo rispetto alla scadenza naturale del vincolo contrattuale, originariamente fissato al 30 giugno 2026. Una conclusione anticipata che rappresenta un sollievo per entrambe le parti, specialmente per le casse del club rossonero che potranno alleggerirsi di un peso economico considerevole.

L'arrivo di Origi, classe 1995, aveva suscitato aspettative dopo le sue esperienze al Liverpool, dove aveva collezionato momenti di gloria in Champions League. Tuttavia, il suo percorso in maglia rossonera si è rivelato ben al di sotto delle attese. Dopo una prima stagione già deludente, il belga è progressivamente scomparso dai piani tecnici del Milan.

Il suo declino è stato rapido e inesorabile: prima un prestito al Nottingham Forest nella stagione 2023/24 che non ha prodotto risultati significativi, poi il ritorno a Milano con una destinazione inaspettata per un giocatore del suo calibro teorico. Origi è stato infatti relegato al Milan Futuro, la squadra Under 23 rossonera, dove però non ha praticamente mai calcato il campo, in un epilogo che ha certificato definitivamente la fine del suo ciclo milanista.

Dal punto di vista finanziario, la risoluzione del contratto presenta risvolti interessanti per il bilancio rossonero. Secondo quanto emerso, il Milan non dovrebbe corrispondere alcuna buonuscita all'attaccante belga, una condizione che ottimizza l'operazione dal punto di vista contabile.

Il contratto originario, sottoscritto nel 2022, prevedeva un impegno quadriennale con un compenso annuale di 4 milioni di euro netti, equivalenti a 5,2 milioni lordi. Ipotizzando che la società non riconosca i restanti sei mesi della stagione in corso, il risparmio totale si attesterebbe intorno ai 3 milioni di euro, somma che comprende 2,6 milioni di ingaggio lordo e circa 165mila euro di quota di ammortamento.

Un elemento contabile da non trascurare riguarda il bilancio della passata stagione, nel quale il Milan aveva già prudentemente iscritto una svalutazione di 165mila euro, corrispondente al valore residuo del calciatore al 30 giugno 2025, anticipando di fatto la conclusione del rapporto.

Sebbene l'operazione fosse stata presentata come un affare a costo zero dal punto di vista del cartellino, il bilancio complessivo dell'avventura di Origi in rossonero risulta particolarmente oneroso. All'arrivo del belga, il Milan ha dovuto sborsare 700mila euro in commissioni agli intermediari.

Per quanto concerne gli stipendi, vanno considerati integralmente due anni in cui Origi ha percepito l'intero compenso pattuito: la stagione d'esordio 2022/23 e quella appena conclusa 2024/25. La stagione 2023/24, quando il giocatore era in prestito al Nottingham, non grava sui conti milanisti, mentre per l'annata corrente va calcolata solo mezza stagione, pari a 2,6 milioni lordi.

Il conto finale è impietoso: quasi 14 milioni di euro complessivi tra commissioni e stipendi lordi nell'arco di quattro stagioni. Una cifra che assume contorni ancora più drammatici se rapportata al rendimento effettivo del calciatore.

Le statistiche trasformano questa operazione in uno dei peggiori investimenti della recente storia rossonera. In totale, Origi ha collezionato appena 36 presenze con la maglia del Milan, con un minutaggio complessivo estremamente ridotto.

I calcoli sono spietati: ogni singola partita giocata dal belga è costata al club 382.200 euro. Ancora più impressionante il dato relativo al costo al minuto: ben 11.592 euro per ogni sessanta secondi trascorsi in campo. Ma il dato più eloquente riguarda la produttività offensiva: con sole due reti segnate in rossonero, ogni gol di Origi è costato alle casse milaniste la cifra stratosferica di 6,88 milioni di euro.

L'ufficializzazione della separazione non genererà alcun dispiacere nell'ambiente rossonero. La tifoseria aveva già da tempo metabolizzato il fallimento dell'operazione, mentre la dirigenza può finalmente voltare pagina e liberare risorse economiche da destinare ad altri obiettivi di mercato.

L'arrivo di Niclas Füllkrug, nuovo centravanti del Milan, segna simbolicamente l'inizio di una nuova era offensiva per i rossoneri, un'era nella quale l'esperienza Origi rappresenterà un monito sui rischi degli acquisti a parametro zero quando dietro si celano ingaggi onerosi non giustificati dal rendimento.

La vicenda Origi si chiude così come un caso emblematico di come un'operazione apparentemente vantaggiosa sulla carta possa trasformarsi in un peso economico e tecnico significativo, evidenziando l'importanza di valutare non solo i costi immediati di un trasferimento, ma anche le prospettive concrete di utilizzo e rendimento del calciatore.

Sezione: Transfer market / Data: Mer 24 dicembre 2025 alle 10:15
Autore: Michele Caffarelli
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