L’Audace Cerignola ha conquistato la sua quarta vittoria consecutiva sbancando il campo del Latina, un risultato che testimonia la svolta netta impressa dalla squadra dopo un periodo iniziale di grande difficoltà.

Al termine della gara, mister Vincenzo Maiuri ha spiegato in conferenza stampa cosa è realmente mutato nel suo gruppo, un cambiamento che è passato attraverso una dolorosa presa di coscienza e un drastico cambio di filosofia in campo.

Maiuri ha individuato nel desiderio, quasi ossessivo, di esprimere un bel calcio la radice dei problemi iniziali del Cerignola, un approccio che si è rivelato controproducente nelle zone decisive del campo. "All’inizio eravamo troppo 'giochisti': volevamo sempre giocare belli, ma sbagliavamo tanto proprio nelle zone decisive, gli ultimi 16 metri in attacco e la nostra area di rigore in difesa," ha spiegato l’allenatore.

La svolta è arrivata quando la squadra si è ritrovata invischiata nei bassifondi della classifica. I ragazzi, a quel punto, hanno dimostrato grande intelligenza e umiltà, comprendendo la necessità di anteporre l’efficacia all’estetica. "I ragazzi sono stati bravissimi a capire che serviva qualcosa in più: più attenzione, più umiltà, più cura dei particolari." L'Audace ha iniziato a giocare da squadra in difficoltà, adottando un approccio più "tignoso" e pratico. "Quando ci siamo ritrovati in fondo alla classifica hanno iniziato a giocare da squadra che occupa quella posizione: tignosi, speculativi sul risultato, attenti a tutto, disposti anche a giocare 'sporco'."

La sintesi del tecnico è stata chiara: "Da giochisti siamo diventati risultatisti, ed era esattamente quello che serviva in quel momento." Ora, l'obiettivo per il futuro è unire le due anime: "Adesso dobbiamo riuscire a riaggiungere il gioco bello a questo atteggiamento pragmatico e giusto. Il lavoro è lì: mantenere la solidità e tornare a proporre anche il nostro calcio."

La vittoria sul Latina ha evidenziato anche la capacità del tecnico di adattare rapidamente la squadra alle mosse avversarie. L'inizio della gara ha visto il Cerignola colto di sorpresa da un inatteso arretramento di Riccardi. "Sì, ci hanno colti di sorpresa nei primi minuti con quella posizione di Riccardi; la prima azione pericolosa è nata proprio da lì," ha confermato Maiuri.

Tuttavia, il rapido aggiustamento tattico ha permesso al Cerignola di prendere il controllo. "Poi ci siamo adattati velocemente, abbiamo fatto una partita solida, decisa, concedendo pochissimo. Non ricordo grandi parate del nostro portiere." La superiorità mostrata è andata anche oltre i due calci di rigore assegnati: "Abbiamo meritato la vittoria anche oltre i due rigori. Sono contentissimo della prestazione."

Nonostante le quattro vittorie consecutive, Maiuri ha voluto subito smorzare ogni possibile eccesso di entusiasmo, lanciando un messaggio forte alla sua squadra e all’ambiente. "Assolutamente no. Da martedì si azzera tutto," ha detto in modo perentorio. L’allenatore ha ricordato l’inizio drammatico della stagione come metro di misura per l’umiltà da mantenere. "Se ci sentiamo appagati dopo quattro vittorie vuol dire che non abbiamo capito niente di quello che abbiamo passato: il disagio vissuto, quello che abbiamo fatto vivere alla nostra gente, alla società, ai tifosi che pagano il biglietto."

L'unica via per il successo in un campionato così imprevedibile è la continuità nell'approccio. "Dobbiamo tornare in campo con la stessa umiltà e la stessa 'fame' di quando perdevamo partite di fila, ma con la positività di chi sa di averle invece vinte." La competitività del campionato, con risultati a sorpresa come la sconfitta interna del Cosenza, impone di non abbassare mai la guardia: "Bisogna essere sempre pronti, sempre con l’atteggiamento giusto."

A chi gli ha chiesto se la vera forza emersa sia l'unità del gruppo, Maiuri ha risposto in modo entusiasta. "Esattamente. Siamo una squadra vera: tutti combattono per l’obiettivo comune." Il tecnico ha elogiato chi ha saputo mettere le esigenze collettive davanti alle ambizioni personali: "C’è chi ha saputo mettersi da parte, chi ha messo da parte l’ego, e questi sono i migliori, perché fanno il bene del gruppo."

Questa mentalità è il fondamento su cui costruire: "Quando vedo questo atteggiamento per me c’è tutto. Poi arriva il risultato, poi si ragiona su cosa si poteva fare meglio o su cosa è andato bene." La chiusura è un invito a godersi il momento, ma con lo sguardo già rivolto al futuro: "Stasera godiamo per la quarta vittoria consecutiva, ma domani si riparte con umiltà e percezione del pericolo."

Sezione: Serie C / Data: Lun 01 dicembre 2025 alle 21:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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