A quattro giorni dalla scadenza dei termini, è a forte rischio l’iscrizione del Carbonia al campionato di serie D 2021/2022. L’ostacolo è lo stesso che ha condizionato pesantemente il campionato appena concluso: lo stadio Comunale “Carlo Zoboli”.
Per regolarizzare l’iscrizione al campionato, è necessario ed indispensabile indicare nella domanda, lo stadio nel quale verranno disputate le partite casalinghe. Lo stadio Comunale “Carlo Zoboli” è chiuso dal mese di novembre dello scorso anno a causa del contenzioso in atto tra il comune di Carbonia e la società Carbonia Calcio per un credito rivendicato dall’Amministrazione comunale. I dirigenti della società si sono resi disponibili ad onorare il debito, nonostante questo sia maturato negli anni precedenti all’inizio della loro gestione, con un pagamento rateale. L’Amministrazione comunale, per poter concedere la rateizzazione, ha modificato il regolamento.
Al termine del campionato, l’Amministrazione comunale e la Società si sono incontrate per arrivare ad una soluzione ma questa, a quattro giorni dalla scadenza dei termini di iscrizione al campionato, è ancora lontana, Il nodo da sciogliere, al momento assai intricato, è la fidejussione che la società è chiamata a produrre per garantire il pagamento rateale del debito.
Due giorni fa, l’assessore dello Sport del comune di Carbonia, Valerio Piria, ha annunciato che «il dirigente Cocco darà 30 giorni di tempo al Carbonia per produrre la polizza, questo rende il nullaosta già rilasciato dal sindaco Paola Massidda valido e la squadra si può iscrivere al campionato».
Dalle parole dell’assessore Valerio Piria traspariva ottimismo ma questo è stato spento subito dalla risposta del presidente della società Stefano Canu all’assessore Valerio Piria: «Se non cambiate il regolamento comunale nessuna compagnia assicurativa o istituto di credito bancario potrà mai produrre la polizza fideiussoria richiesta e senza polizza tra un mese saremo sempre senza stadio. Esiste una soluzione a tutti i problemi e non è sicuramente allungare l’agonia di 30 giorni. Prenditi l’impegno pubblico di consegnarci lo stadio nelle more della soluzione debitoria. Convoca un tavolo col dirigente e in quella sede suggerite la strada utile alla soluzione del problema che, evidentemente, non può essere la presentazione di una polizza fideiussoria impossibile da ottenere».
«Siamo pronti a pagare – ha concluso Stefano Canu -. Trovate la soluzione. Se ti prenderai questo impegno noi spenderemo 50mila euro per iscrivere la squadra.»
Le parti sembrano ancora lontane e, a questo punto, considerato che entro mercoledì mattina la società dovrà formalizzare l’iscrizione inviando la documentazione in originale alla Lega Nazionale Dilettanti, affinché arrivi a Roma in tempo utile, in quanto i termini scadono giovedì, i tempi sono molto stretti ed una soluzione andrà trovata lunedì 19, al più tardi martedì 20 luglio.
La città di Carbonia sta rischiando seriamente di perdere un patrimonio, la squadra di calcio impegnata a livello nazionale, che non è solo sportivo, costruito negli ultimi tre anni con grandi sacrifici. L’attuale dirigenza tre anni fa, rilevata la gestione dalla famiglia Giganti (che ha tenuto la squadra a livelli più che dignitosi, tra Promozione ed Eccellenza, per 15 lunghi anni), dopo una prima stagione di ambientamento, ha investito rilevando il titolo sportivo del Samassi e costruendo una grande squadra che ha dominato il campionato di Eccellenza e ha conquistato la Coppa Italia. Ha poi continuato ad investire per affrontare la serie D (ritrovata dopo 30 anni!) e s’è trovata ad affrontare la situazione debitoria nei confronti del comune di Carbonia (ereditata) che ha portato alla chiusura dello stadio ed all’esilio sui campi della Provincia per quasi 8 mesi. Nonostante tutti i problemi, la squadra ha tenuto alto il nome di Carbonia sui campi laziali e campani, oltreché sardi, conservando la categoria con 7 giornate di anticipo sulla conclusione del campionato.
Il Carbonia in serie D non è solo una squadra che gioca a calcio, per la gioia dei tifosi, è molto di più. E’ una media impresa che dà lavoro a una quarantina di persone per dieci mesi e inoltre l’asse portante del movimento calcistico di un’intera Provincia.
Il Carbonia Calcio, la città di Carbonia ed il Sulcis, non possono perdere la serie D, conquistata e difesa con merito sui campi, in questo modo.
Il tempo a disposizione sta per scadere, ma prima che scada, una soluzione va trovata. Le parti, Carbonia Calcio e Comune di Carbonia, lunedì si siedano intorno ad un tavolo e trovino una soluzione. Il Carbonia in serie D non può e non deve finire così. Se ciò accadesse, sarebbe la sconfitta più amara, in netto contrasto con le tante vittorie ottenute sui campi.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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