La Fermana è sull'orlo del baratro e dopo il ko di Teramo sempre più a forte rischio Eccellenza e con un concordato con Agenzia delle Entrate ed Inps di cui si parla da almeno due anni che ancora non è chiuso. Per quanto possibile, però, sin quando l'aritmetica consentirà di sperare, la priorità sarà sempre il campo ed il calcio giocato.
Ormai c'è poco tempo
La cura Savini, terzo "antidoto" stagionale, è iniziata forse troppo tardi. L'ex assistente di Cristian Bucchi, per la prima volta capo-allenatore, può sfruttare il turno di riposo del prossimo weekend per frullare il gruppo dal punto di vista tecnico e atletico. Il problema è che a metà marzo cosa puoi inventarti? Rosa ristretta e così sarà fino alla fine, gambe poco toniche e polmoni vuoti. In dodici giorni, ossia quelli che mancano a Fermana-Fossombrone, non puoi mica impostare una preparazione seria e stravolgente. Savini ha ordinato dei doppi ma non basteranno per riempire il serbatoio energetico di una squadra piegata sulle gambe.
L'andamento delle ultime partite è lì a testimoniarlo. A Chieti gol del 2-1 teatino incassato al minuto 91, con il Roma City gol del pareggio ospite subito al 93', per chiudere poi con la staffilata del teramano Pietrantonio incassata all'80'. Insomma, tre beffe nel finale, quando i portacolori gialloblù non ne avevano più già da tempo, risucchiati da fiato corto e crampi. Non ci si può più nascondere dietro al fatto che... "Siamo partiti dopo Ferragosto", slogan ripetuto da ds e dg almeno per tutto il girone d'andata, se è vero che ora mancano sette partite e la migliore versione atletica della Fermana si è vista solo a sprazzi.
Qualcosa non ha funzionato
Giocatori bolliti oppure qualcosa nel lavoro quotidiano non ha funzionato? Interrogativi per il giovane prof Nicola Quintili, 30enne alla prima esperienza in categoria, lui che veniva dall'Eccellenza con la Sangiustese. Quintili, giunto a Fermo grazie a Bolzan, è stato tra l'altro la "seconda" scelta, visto che è arrivato al Recchioni sostituendo Loris Porrini, ufficializzato dal club in quei frenetici giorni agostani ma poi rinunciatario immediatamente per motivi personali.
Staff che, nonostante tre allenatori cambiati, ha resistito ad ogni scossone, con menzione particolare per Maurizio Mattoni, reduce dall'era Mosconi in Serie C: in un anno ha praticamente affiancato ben quattro allenatori diversi alla Fermana. Quello attuale è Mirko Savini, scelto una settimana fa dopo una serie interminabile di colloqui e candidature arrivate da destra e sinistra. L'ex difensore di Fiorentina, Napoli e Palermo, che la Serie D non l'aveva mai vista in vita sua, ha sentito il richiamo dei canarini con cui aveva giocato all'inizio degli anni Duemila.
Era la Fermana reduce dalla Serie B, nel massimo splendore della sua storia ultracentenaria. Ora ha ritrovato una Fermana sul ciglio del burrone, con pericolo frane nel punto più basso di sempre.
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