Tornano in libertà due dei sette tifosi della Paganese, che hanno fatto ricorso al Riesame, attualmente indagati per gli scontri del 22 gennaio con i tifosi della Casertana. Il tribunale ha annullato l’ordinanza ai domiciliari per Sabino Russo, difeso dai legali Carlo De Martino e Antonio Langella. Nell’istanza veniva contestato il processo di riconoscimento, anche sulla scorta delle dichiarazioni di altri tifosi, che avevano escluso la sua presenza durante gli scontri. Restano ai domiciliari invece, difesi dagli stessi legali, altri due supporter. Tra questi il ragazzo che lanciò il fumogeno che innescò l’incendio di uno dei due bus dei tifosi ospiti.

Giorni fa, il gip del tribunale di Nocera Inferiore aveva revocato i domiciliari per Giovanni Sessa, difeso dal legale Bonaventura Carrara. Anche per lui, vi era contestazione sulle modalità d’identificazione. Il tribunale ha confermato i domiciliari per il resto delle posizioni, riservandosi su altre (come per uno dei tifosi casertani). L’indagine è condotta dal sostituto procuratore a Nocera, Angelo Rubano, insieme a polizia e carabinieri. Il 23 gennaio furono arrestati i primi 9 ultras (7 paganesi e 2 casertani). Ainizio aprile toccò ad altri 15 (13 di Pagani e 2 di Caserta). Il giorno prima, i due bus provenienti da Caserta cambiarono il percorso tradizionale per il pericolo - intercettato dagli inquirenti - di un agguato di un gruppo di tifosi della Paganese, presente lungo via Tramontano e in altre strade attigue. Giunti a Pagani da Sant’Egidio, i pullman furono presi d’assalto da circa 70 tifosi locali. Molti di questi incappucciati e armati di spranghe e oggetti contundenti. Le forze dell’ordine, con diverse manovre, riuscirono a tenere indietro gli ultras della Paganese. Quando quelli della Casertana uscirono in tempo dal pullman che prese fuoco, per via del lancio di un fumogeno, cominciò la seconda fase della guerriglia. Oltre al bus carbonizzato, furono danneggiate quattro auto dei carabinieri, un militare restò ferito ad una gamba, così come un tifoso ospite, mentre un negozio e un appartamento andarono del tutto distrutti per l’incendio.

L’identificazione degli ultras fu effettuata grazie alle immagini di telecamere e alla comparazione degli indumenti indossati dai tifosi, durante gli scontri, e poi allo stadio. Altrettanto grave risultò la reazione dei tifosi ospiti, indagati per le stesse accuse dei supporter di Pagani. Mentre venivano scortati allo stadio, infatti, i casertani cominciarono a lanciare pietre e a distruggere le auto in sosta. Le accuse mosse - a vario titolo - sono detenzione e lancio di oggetti contundenti, esplosione di bombe carta, petardi e lancio di fumogeni, rissa, lesioni, devastazione e interruzione di pubblico servizio.

Sezione: Serie D / Data: Mer 19 aprile 2023 alle 07:30 / Fonte: Il Mattino
Autore: Nicolas Lopez
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