Trentatrè anni e non sentirli, perché piedi e testa corrono che è un piacere tra l'erba rigata di bianco e la rete tirata fra i pali. Ma 33 anni rimangono addosso e oltre l'esperienza sul campo e il talento congenito, portano anche saggezza. E una famiglia sulle spalle. "Il pomeriggio mi alleno, ma la mattina lavoro come magazziniere in un'azienda. Perché l'età avanza e bisogna pensare al futuro post calcistico». L'estate scorsa tra la decisione di lasciare l'Alzano Cene dopo 5 stagioni e andare all'ambizioso Piacenza – e quindi spostare la famiglia – si è messa in mezzo la Pro Sesto, che ha offerto un progetto serio all'attaccante bergamasco. E lui sta ripagando oltre le aspettative. 8 gol in 8 giornate, tutti i centri targati Pro Sesto portano il suo nome e se la società sorride cauta, i tifosi si lasciano andare all'entusiasmo. Coreografie spettacolo sulla curva dello Stadio Breda prima dell'inizio del big match di domenica scorsa contro l'Inveruno (vinto dalla Pro Sesto 1-0, indovinate chi ha segnato?) e capannello di tifosi pronti con i cori all'uscita del bomber dallo spogliatoio: "Si chiama Fabio Spampatti, si chiama Fabio Spampatiiiii..... e segna sempre lui!». Un abbraccio che si fa sentire. "Ad Alzano (che è anche la sua città natale, ndr) non era proprio così, i tifosi erano meno – ricorda il bomber solitario – qui il tifo si fa sentire e dà una spinta in più quando sei in campo".

IL CASO "È un lavoro di squadra – ribadisce Spampatti ad ogni occasione e quando gli si fa notare che la situazione di un bomber che trascina da solo la squadra in vetta è quantomeno degno di nota, lui non si scompone – È un momento così, segneranno anche gli altri. Abbiamo anche tanti giovani di qualità". Si sente pressione o almeno il peso della responsabilità a segnare da soli? "Ma no, continuiamo così, a testa bassa, partita dopo partita". Nessuno sbilanciamento, insomma, così come gli fa eco un altrettanto abbottonato Stefano Di Gioia, il tecnico della Pro Sesto: "La Pro sta crescendo, ha risposto bene come squadra e Spampatti finalizza quello che tutti stiamo costruendo insieme. Ma è ancora presto per parlare". E se qualcuno pensa che si tratti di eccessiva cautela, l'allenatore riprende subito: "Quando ti scotti una volta, impari a stare con i piedi per terra". E la mente vola alla stagione scorsa, partita con un entusiasmo e una sicurezza eccessive, che hanno lasciato spazio troppo presto alla ricaduta sulla terra: due cambi di allenatore prima di arrivare a Di Gioia, promosso dalla Juniores alla 25a giornata per portare in salvo una squadra allo sbando. E oggi? Cautela, certo, ma l'eloquente sorriso del presidente Zangari lascia capire che la “retta via” è intrapresa.

Sezione: Serie D / Data: Dom 27 ottobre 2013 alle 11:00 / Fonte: La Gazzetta dello Sport
Autore: Giovanni Pisano
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