Lega Serie A contro soglia del Decreto Crescita: «È antidemocratica»

11.05.2022 00:30 di  Anna Laura Giannini   vedi letture
Lega Serie A contro soglia del Decreto Crescita: «È antidemocratica»
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Intervenuto ai microfoni dell’ANSA il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini ha commentato l’emendamento del senatore Nannicini approvato domenica notte, che ha previsto l’applicabilità del bonus fiscale per i rimpatriati agli sportivi a condizione che abbiano compiuto 20 anni di età e abbiano un reddito annuo di oltre 1 milione di euro: "La Lega Serie A è stata coinvolta dai parlamentari e dal Governo con riguardo alle modifiche al Decreto Crescita in materia di sport. Abbiamo lavorato con serietà e fornito tutti i dati su contratti depositati, compensi e uso del bonus fiscale. A fronte di questi dati, la soglia di 1 milione di euro era apparsa a tutti irragionevolmente alta, perché a vantaggio solo delle squadre con maggiori risorse.

I dati evidenziano, su un totale di 548 tesserati (senza contare i Primavera, ndr) che la media compensi è di circa 750mila euro lordi l’anno. Vi sono 8 squadre la cui media compensi è sotto i 500mila euro lordi l’anno. Altre sei squadre sono tra 500mila e 700mila, quindi ben 14 squadre hanno una media compensi inferiore alla media dei 750mila. Per questa ragione, anche il Governo e la sottosegretaria Vezzali, che ringrazio per l’ascolto, hanno ritenuto congrua, ragionevole e proporzionata la soglia di 500mila euro (che riguarda quasi 1/3 degli attuali tesserati), oltre al nuovo criterio dell’età.

Dati alla mano, la soglia di 1 milione produce un effetto antidemocratico, fornendo un vantaggio competitivo e sportivo solamente a chi ha più risorse. Inoltre, è chiaro che sarà un invito a spendere di più. Oggi vi sono squadre che hanno appena cinque giocatori con contratti sopra il milione: d’altra parte il 46% dei tesserati ha compensi sotto quella soglia. La Lega ha mostrato che la soglia di 1 milione è molto alta.

Abbiamo evitato di contestare l’intervento in sé, anche se è chiaro che non è il bonus fiscale la causa dei problemi del calcio italiano. Non capisco però perché le cifre fornite, ben comprese dal Governo, siano state poi ignorate. E l’argomento per cui con la soglia a 1 milione di euro si limita l’applicazione del bonus ai fuoriclasse è molto debole: con questa soglia, l’unico effetto certo è che si favoriscono solo alcune squadre, a danno della competitività dell’intero campionato”.