Dobbiamo fare un salto nel passato, in una sorta di rewind emozionale. Perché il calcio è emozione, lo sappiamo bene. Oltre a tutto il resto, la componente emotiva ha il suo peso. Era il 10 settembre del 2017. I Blues rientrano al “Luigi Forlano” dopo due anni di esilio forzato a causa della destinazione del terreno sul quale sorge lo storico stadio borromaico alla costruzione della nuova scuola alberghiera. Il progetto è naufragato, ma di quella giornata vogliamo riportare le parole cariche di emozione e che ci riportano ad un dettaglio ben preciso.
“Finalmente si riaprono, dopo due anni, le porte dello stadio Forlano. La struttura è stata rimessa a nuovo dal lavoro corale dei dirigenti stresiani, che fino all’ultimo si sono dati appuntamento sul campo per renderlo accogliente alla prima casalinga dei Blues. L’anteprima della partita è affidata alla presentazione delle squadre del settore giovanile borromaico. Sul campo sfilano Esordienti, Pulcini e Primi calci. Le due squadre fanno poi l’ingresso in campo accompagnate dai piccoli Blues e da Matilde, che emozionata porta in campo la palla della gara con la divisa da arbitro. A centrocampo, poco prima del fischio d’inizio, Filippo Biscuola, a nome della società borromaica, consegna un attestato di merito al portiere del Borgovercelli Gregory Moretto, che qualche giorno prima dell’inizio del campionato aveva comunicato di aver smesso i guantoni (si siede in panchina come 12) per dedicarsi alla formazione tecnica per diventare allenatore. Moretto è uomo di calcio, in questo sport ha sempre messo passione e anche da avversario è sempre stato corretto, leale e professionista. Per questo motivo la società di Marco Pozzo ha voluto sottolineare, in questa giornata speciale, il suo impegno nel nostro sport”.
Sono passati quasi sei anni da quel giorno. Non cambiano i protagonisti della nostra nuova storia. Filippo Biscuola è il Direttore Sportivo, Marco Pozzo il presidente e Gregory Moretto è il tecnico scelto per guidare lo Stresa Vergante nel prossimo campionato di eccellenza. La stima e la passione sono quelle componenti extracampo che però, da anni ormai, supportano lo sviluppo di questa società.
“Dopo una stagione difficile – sottolinea Marco Pozzo – ho deciso che bisognava ripartire quasi da zero. Con entusiasmo nuovo e lasciando il passato, anche quello più doloroso, quello che ci ha portati fino alle lacrime, alle spalle. Nonostante l’affetto e la stima che ci hanno legati a tanti interpreti. Ho scelto un allenatore che ha grande entusiasmo, che è stato fermo lo scorso anno, che ricordo ancora giocatore e al quale, come tale, avevamo già manifestato la nostra stima. Ho sentito una grande ventata di entusiasmo e di voglia di mettersi in gioco da subito. E non ho avuto alcun dubbio”.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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