Tanto clamore ha suscitato l'intervista, rilasciata a NotiziarioCalcio.com, dall'avvocato Jury Calabrese in merito a quanto sta accadendo al direttore sportivo Livio Scuotto, suo assistito (QUI puoi leggere l'articolo completo). 

Come noto, c'è un vero e proprio "vuoto normativo" che finisce per danneggiare i direttori sportivi che operano nei Dilettanti. Per parlare di questo argomento abbiamo contattato Alfonso Morrone, direttore sportivo e presidente dell'ADICOSP (Associazione italiana direttori e collaboratori sportivi che vanta oltre 500 iscritti).

Presidente ha letto l'intervista rilasciataci dal legale rappresentante del diesse Livio Scuotto?
«Sì. E dico che l'avvocato Calabrese ha ragione nella sostanza delle sue dichiarazioni. Sottoscrivo tutto quello che ha detto. In particolare in merito alla questione delle liberatorie, è giusto che i direttori sportivi siano equiparati ad allenatori e calciatori».

Non è una questione di peso specifico della vostra categoria rispetto alle altre?
«Escludo sia una questione di numeri. Se fosse così allora perché nei professionisti c'è l'accordo collettivo? Come numero sono inferiori ai Dilettanti...».

Voi come associazione di categoria cosa state facendo per tutelare la categoria che lavora nel mondo dei Dilettanti?
«Personalmente mi sono impegnato affinché il direttore sportivo fosse riconosciuto nel decreto 36 come lavoratore sportivo. Noi come ADICOSP abbiamo inviato alla Lega Nazionale Dilettanti, di concerto con essa, già ormai da più di venti giorni, una bozza di accordo collettivo. Diciamo che la Lega Nazionale Dilettanti nel corso di questi primi due anni ha regolamentato calciatori e allenatori e per quanto ci riguarda diciamo che ha dovuto metabolizzare...».

Ha parlato con il presidente Abete?
«C'è una promessa da parte del presidente della LND, Giancarlo Abete, e dello stesso coordinatore del Dipartimento Interregionale, Luigi Barbiero, di vederci a breve per rivedere il nostro accordo, sul quale faranno le loro valutazioni. Non voglio fare stime sulle tempistiche, diciamo che mi auguro che prima dell'inizio del torneo di Serie D anche i direttori sportivi abbiano il loro accordo collettivo. Il che significa, poi, naturalmente collegio arbitrale, obbligo di pagamento ai direttori sportivi da parte delle società e quindi di liberatoria per l'iscrizione al campionato».

Intanto c'è chi si è trovato come Scuotto in una situazione poco piacevole...
«Ci tengo ad evidenziare che molti nostri fiduciari si sono tutelati in sede di giustizia ordinaria, vedendosi riconosciuti i loro diritti».

Possiamo sperare che sistemata la questione accordo collettivo, si penserà anche a tutelare i direttori sportivi formatisi nel settore tecnico di Coverciano da chi, purtroppo, si improvvisa operando senza titolo?
«Sarebbe doveroso fare un passo alla volta. Il nostro lavoro è stato incentrato ora sull'accordo collettivo. Il problema è che nei Dilettanti non ci sono le licenze nazionali e, quindi, in questo momento, non c'è l'obbligo di determinate figure. Portato a casa l'accordo collettivo, cercheremo di sensibilizzare la federazione anche in questo aspetto. Non dico fino in Terza Categoria, ma in Serie D ed Eccellenza come esiste l'obbligo dell'allenatore abilitato, secondo me deve essere anche per il direttore sportivo. Non c'è ancora perché è il passo successivo. L'ho già ripetuto spesso: le società prima di nominare i direttori sportivi dovrebbero accertarsi che le figure scelte ne abbiano il titolo. Per il momento noi facciamo opera di bonifica nei Dilettanti, nel momento in cui ci accorgiamo che è stato nominato un direttore sportivo primo dei titoli, lo segnaliamo al club invitandolo a rivedere la nomina con riferimento alla posizione da ricoprire. Questo dovrebbe diventare un obbligo almeno per serie D ed Eccellenza».

Sezione: Esclusiva NC / Data: Mar 15 luglio 2025 alle 11:30
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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