Un'atmosfera di rinnovato vigore pervade l'Ascoli con l'arrivo del nuovo presidente, Bernardino Passeri. Il massimo dirigente bianconero ha concesso un'intervista ai canali ufficiali del club, condividendo le sue prime impressioni e la filosofia che intende infondere nella squadra in vista della nuova stagione, la sua prima al timone della compagine marchigiana.

«Ho trovato un bel gruppo, molto libero e senza infrastrutture mentali», ha esordito Passeri, esprimendo subito un senso di positività. Il neopresidente ha sottolineato l'importanza di valori fondamentali, sia per la piazza che per la squadra: «Questa piazza merita entusiasmo e dignità e alla squadra non ho chiesto niente in particolare, solo di mantenere fede ai punti cardine dello sport».

La sua formazione personale, radicata negli sport di combattimento, traspare chiaramente nei principi che intende trasmettere ai giocatori: «Non voglio vedere simulazioni, gente che cerca rigori rubando. Io ho fatto tanti sport di combattimento e la lealtà è un aspetto fondamentale». Accanto alla lealtà, un altro concetto cruciale è quello di "famiglia", un valore che Passeri ha già condiviso con la squadra.

«Ai ragazzi ho detto che se qualcuno ha un problema extracampo, si può confidare con me», ha proseguito il presidente, evidenziando un approccio empatico e di supporto per i suoi calciatori. Rimanendo saldamente nel proprio ruolo, Passeri ha chiarito i confini delle sue competenze: «Non entro nelle questioni tecniche perché quelle sono di competenza dell'allenatore e io non ho mai giocato a calcio a livello agonistico, per cui non posso pensare di essere più bravo dell'allenatore, del direttore sportivo o di mio figlio stesso». Una dichiarazione che sottolinea il rispetto dei ruoli e la fiducia nelle figure professionali del club.

Riguardo alle prospettive dell'Ascoli, il presidente ha riconosciuto le difficoltà del passato, ma ha puntato sul futuro con un chiaro intento: «Gli ultimi anni sono stati duri per chi li ha vissuti dentro, la piazza mi ha chiesto solo di restituirgli dignità. La squadra deve sapere che io la proteggerò perché siamo una famiglia, di obiettivi non abbiamo parlato ma di sicuro a me non piace perdere». Le sue parole trasmettono un forte senso di protezione verso il gruppo e una mentalità vincente, pur senza fissare traguardi numerici precisi. La nuova era dell'Ascoli, sotto la guida di Bernardino Passeri, si prospetta all'insegna della dignità, della lealtà e di un profondo senso di appartenenza.

Sezione: Serie C / Data: Mar 15 luglio 2025 alle 11:00
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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