Cavese, mister Prosperi: «Il futuro è dei giovani, ma il campo è lo stesso...»

Un misto di entusiasmo e palpabile emozione ha caratterizzato la presentazione di Fabio Prosperi alla città di Cava de' Tirreni e, naturalmente, alla sua nuova squadra, la Cavese. L'allenatore ha condiviso le sue prime impressioni e la sua visione per la stagione che sta per iniziare, delineando un percorso ambizioso ma consapevole delle sfide che lo attendono.

Prosperi ha subito messo in chiaro la sua filosofia riguardo alla valorizzazione dei giovani, un tema che lo ha accompagnato anche nelle esperienze precedenti. "Anche a Campobasso ho giocato con tanti under, anche lì mi hanno richiesto di utilizzare il minutaggio. I giovani credo che siano un po' il futuro", ha dichiarato, sottolineando come la fiducia nei talenti emergenti sia una costante nel suo approccio. Riconoscendo la particolarità della piazza di Cava, ha aggiunto: "È normale che Cava sia una piazza diversa perché hanno dei blasoni diversi, ma il campo è lo stesso, anche le dimensioni, il lavoro sarà lungo e difficile ma questo lo so. È un percorso che ci deve portare ad un obiettivo comune sapendo che il percorso sarà tortuoso". Nonostante la consapevolezza delle difficoltà, il primo impatto con la squadra è stato decisamente positivo: "Devo dire che nel primo allenamento ho notato un ottimo impatto e grande disponibilità. Ho chiesto alla società di anticiparci di dieci giorni e sono stato accontentato. L'impatto è stato positivo, ma non mi faccio ingannare dal primo allenamento".

L'attenzione tattica sarà un punto focale del lavoro di Prosperi. Il tecnico mira a costruire un'identità forte e propositiva per la Cavese. "Bisogna adeguarsi anche agli avversari, altre no. Il pensiero è quello di provare a pensare come attaccare l’avversario, daremo la giusta attenzione e creare la nostra identità. Già a partire dagli allenamenti, ci sarà da fare un grande lavoro con i giovani e provare a migliorare i calciatori, anche quelli meno giovani", ha spiegato, evidenziando l'importanza di un lavoro meticoloso sia in fase offensiva che nello sviluppo individuale dei giocatori. L'obiettivo non è solo vincere, ma rendere i calciatori "consapevoli" del loro ruolo e delle loro capacità: "L’obiettivo mio e dello staff è quello di rendere consapevoli questi ragazzi, non dico di attaccare sempre".

Riguardo al modulo di gioco, Prosperi ha rivelato una predilezione per la difesa a tre, ma ha lasciato intendere una certa flessibilità. "La mia carriera dice che ho sempre optato per la difesa a 3, però nel corso del tempo uno può sempre cambiare", ha affermato. La collaborazione con la dirigenza sarà fondamentale per definire la rosa. "Il direttore conosce la rosa meglio di me e sa dove deve andare ad intervenire", ha ammesso, ponendo l'accento sulla caratteristica che più gli interessa nei suoi giocatori: "Quello che cerco principalmente è la predisposizione al lavoro da parte dei ragazzi, richiedo il massimo in campo magari fuori un po’ meno".

Il legame con Cava de' Tirreni non è nuovo per Prosperi, che ha vissuto la città anche da calciatore. "Da calciatore sono arrivato molto giovane in questa città. Questa piazza ha un blasone importante, è molto seguita", ha ricordato. L'opportunità di allenare la Cavese è nata da una chiamata inaspettata ma molto gradita. "Con il direttore De Liguori siamo amici da tempo e quando c’è stato il cambio in panchina, io sono stato molto contento della chiamata ed ho accettato senza dubbi", ha rivelato, mostrando la sua totale convinzione nel progetto. Le esperienze precedenti in piazze calde come Taranto e Campobasso lo hanno preparato alle sfide che lo attendono: "Sono abituato a piazze importanti dato l’esperienza con Taranto e Campobasso, però allenare la Cavese ora dà un grande senso di responsabilità e grandi stimoli, mi auguro di riuscire a trasferirla alla squadra ma il blocco che c’è attualmente mi darà questa dimostrazione, ne sono convinto". Prosperi è consapevole delle alte aspettative della tifoseria, ma crede nella comprensione del percorso: "La piazza è esigente ma consapevole del percorso che la squadra dovrà fare".