Sergio Conceicao ha ufficialmente certificato il suo addio al Milan. Ieri sera, dalla sala stampa dello stadio Olimpico, il tecnico portoghese ha pronunciato parole inequivocabili: "Non sono nel calcio da due giorni", una dichiarazione che lascia poco spazio alle interpretazioni. L'allenatore lusitano guiderà i rossoneri solo per le ultime due partite di campionato, chiudendo un'esperienza che gli ha regalato un successo in Arabia Saudita ma numerose delusioni sul fronte nazionale.

La dirigenza milanista, che fino a pochi giorni fa professava grande fiducia nei confronti di Conceicao, ora non può più nascondersi: la necessità di un cambio in panchina è diventata evidente. Il club si trova dunque nella condizione di dover individuare un nuovo allenatore per la prossima stagione.

Attualmente, Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri rappresentano le opzioni più concrete per diversi motivi strategici. Entrambi vantano un curriculum di successi e una consolidata esperienza nel calcio italiano. Un elemento non trascurabile è la loro attuale disponibilità sul mercato, essendo liberi da vincoli contrattuali con altri club. Secondo fonti vicine alla società, i contatti con i due tecnici sono già stati avviati e potrebbero essere approfonditi nelle prossime settimane.

Un'altra candidatura che sta guadagnando consensi all'interno della dirigenza rossonera è quella di Vincenzo Italiano, proprio l'allenatore che ha sconfitto il Milan ieri sera. Tuttavia, questa pista presenta maggiori complessità: Italiano è legato al Bologna da un contratto in essere e la società emiliana ha già manifestato l'intenzione di prolungare ulteriormente il rapporto con il tecnico.

Non è comunque da escludere che la proprietà americana del Milan possa optare nuovamente per un allenatore straniero, seguendo quella che ormai appare come una linea di tendenza. Lo scorso anno era stato individuato Julen Lopetegui, attualmente commissario tecnico del Qatar dopo l'esperienza al West Ham, come successore di Stefano Pioli. Tuttavia, la forte opposizione della tifoseria aveva fatto naufragare questa ipotesi, portando all'ingaggio di Paulo Fonseca, scelta che a posteriori si è rivelata fallimentare.

Questa sequenza di decisioni (Rangnick, Lopetegui, Fonseca, Conceicao) conferma la predilezione della dirigenza milanista per tecnici stranieri, una strategia che finora non ha prodotto i risultati sperati. Considerati gli esiti deludenti, potrebbe essere giunto il momento di un cambio di paradigma nella politica di selezione degli allenatori.

Sezione: Serie A / Data: Gio 15 maggio 2025 alle 11:45
Autore: Anna Laura Giannini
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