Un sorriso pulito, uno scatto bruciante sulle fasce laterali del campo e un futuro scritto nel pallone. Lorenzo Rastelli, 17 anni, promessa dell’Under 17 della società sportiva Certosa, è morto nella notte del 27 giugno dopo due giorni di agonia in ospedale. Nella notte tra il 24 e il 25 giugno, sulla via Casilina all’altezza di viale della Primavera, il monopattino elettrico su cui viaggiava si è scontrato con una Fiat Panda guidata da un 29enne. L’impatto violentissimo lo ha scaraventato a terra, provocandogli lesioni interne multiple .
La dinamica della tragedia
L’incidente è avvenuto intorno all’1:40, nel cuore del quartiere Centocelle dove Lorenzo viveva e sognava. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane, privo di protezioni, avrebbe perso il controllo del monopattino elettrico o sarebbe stato investito dall’auto in transito. I soccorsi sono arrivati immediatamente: trasportato d’urgenza al Policlinico Gemelli, i medici hanno tentato di salvarlo per 48 ore, ma le sue condizioni – già critiche al ricovero – sono precipitate irreversibilmente . La Roma Capitale ha avviato i rilievi per accertare le responsabilità, mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio stradale .
Un talento del calcio romano
Lorenzo non era solo un ragazzo con la passione per il pallone. Era un esterno destro dotato di tecnica sopraffina e una velocità esplosiva, come lo descrive il suo allenatore, Raniero Camerino: "Appena l’ho visto ho deciso di aggregarlo alla squadra regionale. Aveva uno scatto bruciante e un’intelligenza di gioco rara. Era un ragazzo dalla faccia pulita, un punto di forza per noi. L’anno scorso abbiamo vinto il campionato grazie anche a lui". Tifoso della Roma, cresciuto nel vivaio della Certosa, Lorenzo aveva trovato nell’allenatore un mentore: "Suo padre mi diceva che io gli avevo ridato l’autostima. Questa è la cosa più bella che porterò con me", aggiunge Camerino.
Un addio straziante e un caso nazionale
La notizia della morte è stata annunciata dalla stessa Certosa con un post su Instagram: "Una notizia che mai avremmo voluto dare. Dopo due giorni in cui ha lottato come un leone, Lorenzo non ce l’ha fatta... Resterai sempre nei nostri cuori". Al dolore della famiglia e della squadra si è unito tutto il calcio dilettantistico romano: dalla Magnitudo alla GSD Nuova Tor Tre Teste, fino all’Atletico 2000, decine di società hanno inviato messaggi di cordoglio, definendolo "un fratello di sport".
Le questioni irrisolte
La tragedia di Lorenzo riaccende il dibattito sulla sicurezza della micromobilità elettrica a Roma. Solo pochi giorni fa un altro incidente mortale ha coinvolto un monopattino a Milano, sollevando interrogativi sui limiti normativi. Sul caso di Lorenzo pesano domande cruciali:
- Mancanza di protezioni: Non è chiaro se indossasse un casco.
- Condizioni stradali: Via Casilina è nota per flussi di traffico intensi e attraversamenti mal segnalati.
- Responsabilità: L’autista della Panda, un 29enne di Ciociaria, è sotto indagine per omicidio stradale.
Mentre Roma si prepara ai funerali (ancora non annunciati), Lorenzo lascia un vuoto che va oltre il calcio. La sua morte è un simbolo delle vulnerabilità delle nostre strade, dove i giovani come lui, pieni di sogni, rischiano di diventare vittime di dinamiche evitabili. Come scritto dalla Red Tigers 1957: "Alla famiglia Rastelli e a tutta la comunità sportiva vanno le nostre più sincere condoglianze. Ciao Lorenzo, riposa in pace". Il pallone perde un talento, la città un figlio.
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