La ricostruzione del calcio bresciano entra in una fase decisiva. Secondo quanto riportato da Bresciaoggi, il progetto che dovrebbe riportare una squadra professionistica nella città lombarda prende sempre più forma, con protagonista assoluto Pasini, attuale numero uno della Feralpisalò, intenzionato a trasferire il titolo sportivo di Serie C sotto le Rondinelle.
Una visione collettiva: la ricerca di nuovi partner strategici
L'approccio del dirigente non contempla una gestione solitaria dell'ambiziosa operazione. La strategia prevede l'ingresso di nuovi soci di rilievo, con particolare attenzione verso figure imprenditoriali giovani. Questa scelta non è dettata esclusivamente da considerazioni economiche, ma riflette una visione più ampia del progetto.
L'obiettivo principale consiste nel costruire una società che rappresenti motivo di orgoglio per la comunità bresciana, non soltanto per i risultati sul campo ma anche per la qualità della sua organizzazione e per le personalità che ne faranno parte. Un elemento centrale di questa filosofia è il ritorno alla brescianità, caratteristica che durante gli anni della gestione Cellino ha subito un progressivo indebolimento.
La pianificazione della successione: uno sguardo al futuro
Pasini, che raggiungerà i 64 anni nel prossimo mese di agosto, dispone ancora di tempo per guidare a lungo la società biancazzurra. Tuttavia, la sua visione strategica include già la preparazione del futuro: l'inserimento di una figura imprenditoriale giovane che possa eventualmente raccogliere il testimone della presidenza rappresenta un tassello fondamentale del progetto.
Le trattative per concretizzare questi obiettivi sembrano essere in fase avanzata. Sviluppi significativi sono attesi nei primi giorni della settimana entrante, quando potrebbero emergere novità concrete riguardo ai nuovi ingressi societari. Una certezza già consolidata è rappresentata dalla presenza di Daniele Scuola insieme alla sua azienda Dac, confermando l'interesse di imprenditori locali verso l'iniziativa.
Il confronto con l'amministrazione comunale: attesa per il secondo round
Il dialogo con le istituzioni locali rappresenta un passaggio cruciale del processo. Il secondo incontro con Laura Castelletti, sindaca di Brescia, non ha ancora una data definita, ma quando si realizzerà, tutte le parti coinvolte sperano che possa sancire la conclusione positiva delle trattative.
L'amministrazione comunale ha già espresso un orientamento favorevole verso il buon esito dell'operazione, dimostrando come Palazzo Loggia consideri strategico il ritorno del calcio professionistico in città.
La questione Rigamonti: nodo cruciale da sciogliere
Tra gli aspetti più delicati della trattativa emerge la gestione dello stadio Rigamonti. Massimo Cellino detiene attualmente una concessione valida fino al 2028, ma il contratto con il Comune prevede specifiche clausole di decadenza. La prima si attiva in caso di mancato pagamento di due rate, anche non consecutive: attualmente risultano scoperte le ultime due scadenze per un importo complessivo di 157.500 euro.
La seconda clausola stabilisce che la priorità nell'utilizzo dell'impianto spetti alla squadra di maggiore interesse pubblico. Qualora l'operazione guidata da Pasini dovesse concretizzarsi, il nuovo Brescia acquisterebbe automaticamente questo status, superando largamente qualsiasi eventuale formazione che Cellino potrebbe teoricamente iscrivere nel campionato di Eccellenza.
Rimane da verificare se l'attuale proprietario degli ultimi otto anni intenderà opporsi anche su questo fronte specifico, aggiungendo un ulteriore elemento di complessità alla già articolata situazione.
Le condizioni per l'utilizzo dell'impianto: verso un accordo facilitato
Per garantire il completamento dell'operazione, il Comune dovrà necessariamente offrire condizioni più vantaggiose alla nuova proprietà per l'utilizzo della struttura di Mompiano. Tuttavia, su questo aspetto non sembrano profilarsi particolari ostacoli: l'amministrazione locale appare disposta a facilitare l'insediamento della nuova gestione.
Questo atteggiamento collaborativo delle istituzioni comunali rappresenta un segnale positivo per la riuscita dell'intero progetto, dimostrando come esista una convergenza di interessi tra pubblico e privato nel riportare il calcio professionistico a Brescia.
La corsa contro il tempo: il 15 luglio si avvicina
Mentre le trattative procedono su più fronti, Pasini intensifica i suoi sforzi per accelerare i tempi dell'operazione. La scadenza del 15 luglio rappresenta un termine improrogabile che non lascia margini per tentennamenti o ritardi. Ogni giornata che passa aumenta la pressione sui negoziatori, rendendo necessaria una rapida definizione di tutti i dettagli ancora in sospeso.
L'urgenza temporale spinge tutte le parti coinvolte verso decisioni rapide ma ponderate, consapevoli che questa potrebbe rappresentare l'ultima opportunità per riportare il calcio professionistico nella città lombarda dopo le difficoltà degli ultimi anni.
Un progetto ambizioso per il rilancio del calcio bresciano
L'iniziativa promossa da Pasini va oltre la semplice acquisizione di un titolo sportivo. La volontà di costruire una società radicata nel territorio, guidata da imprenditori locali e orientata verso valori di appartenenza e qualità gestionale, delinea un modello alternativo rispetto alle esperienze del recente passato.
Il successo di questa operazione potrebbe rappresentare un punto di svolta non solo per il calcio bresciano, ma anche come esempio di come sia possibile coniugare ambizione sportiva, sostenibilità economica e legame territoriale in un progetto di ampio respiro.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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