Arrivato nella finestra di calciomercato invernale, il centrocampista Stefano Amadio ha subito fatto intravedere le sue qualità da metronomo. Esperienza, qualità e precisione al servizio dell’Alma Juventus Fano.

E anche Stefano, come tutti i ragazzi granata, sta vivendo questa emergenza in casa, come da dettami governativi.

“Io, mia moglie e i miei bimbi siamo a casa e, fortunatamente, stiamo tutti bene. Con due piccoli non è facile, però ci inventiamo qualsiasi cosa per stare insieme e divertirci. La situazione sappiamo tutti qual è e non possiamo far altro che rispettare le direttive rimanendo a casa e non uscendo. Io e mia moglie siamo in contatto costante con i nostri genitori che sono, rispettivamente a Roma e a Teramo, tramite videochiamate effettuate più volte al giorno. L’importante è che stiamo tutti bene”.

Mentalmente allenarsi a casa è un problema?
“L’allenamento in casa non è paragonabile a quello che si svolge in campo con i compagni, in termini di ritmo ed intensità. Però grazie al programma individuale che ci ha stilato il prof, cerchiamo di tenerci in forma e di non perdere il ritmo e la costanza che sono fondamentali in vista di un’eventuale ripresa. Qualora si dovesse riprendere, anche se ne dubito considerato lo stop del Ministro Spadafora sino a fine aprile, dovremo calibrare diversamente gli allenamenti”.

Venendo dalla D e da una squadra costruita in estate per salire di categoria, cosa pensi della ripresa del campionato per quanto riguarda i dilettanti ed i professionisti?
“Per tutti noi è una situazione sconosciuta, che mai è stata vissuta prima d’ora. È qualcosa molto più grande di noi che non ci permette di stabilire se, come e quando finirà. Io mi auguro con tutto il cuore che si riprenda però non sono molto convinto che accadrà. È abbastanza grave, la gente muore ogni giorno e, non essendoci certezza, non credo si possa proseguire. Allo stato attuale delle cose, pensare di riprendere è impensabile. Dobbiamo solo attenerci alle disposizioni che ci verranno date dalla ISS e dal Ministero della Salute. Semmai si dovesse ricominciare, deve esserci l’assoluta certezza di contagi zero. La salute viene prima di tutto, sia per noi addetti ai lavori sia per tutti coloro che ci circondano. Se si riterrà opportuno bloccare i campionati lo si farà, se ci saranno le condizioni per ripartire si ripartirà a patto che non ci sia il rischio di contrarre il virus. A tutti noi mancano il campo, gli allenamenti con i compagni, la partita domenicale. E’ ciò di cui ci nutriamo e per il quale viviamo. Ma sempre nel rispetto della salute nostra ed altrui”.

Sezione: Serie C / Data: Gio 02 aprile 2020 alle 10:30
Autore: Francesco Vigliotti
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