La mancata disputa della gara contro la Casertana non è una sorpresa per Stefano Pettinari. L’attaccante granata, infatti, ha rilasciato un’intervista a trapanigranata.it, nella quale evidenzia quanto difficile sia stata mantenere la pazienza in queste settimane.
SCONFITTA A TAVOLINO IN ARRIVO
«Oggi si è verificato ciò che ci aspettavamo, perché da un mese va avanti così. In venticinque giorni siamo entrati due volte allo stadio, non dandoci la possibilità di allenarci. Ci dispiace per quello che è successo, ma comunque sarebbe stata una situazione drammatica anche se si fosse svolta la partita perché ci saremmo presentati in condizioni pietose. Per quello che abbiamo fatto lo scorso anno con l’attaccamento alla maglia ed il nostro professionismo sarebbe stato scandaloso entrare in campo in queste condizioni. Ovviamente la colpa non è nostra che ci siamo sempre presentati e abbiamo cercato in tutti i modi di allenarci».
GLI ALLENAMENTI SVOLTI FUORILEGGE
«Nei primi due giorni ci siamo allenati con un positivo in squadra: noi avevamo fatto un tampone, ci siamo allenati senza il risultato e poi abbiamo scoperto che c’era un ragazzo positivo. Questo episodio è stato solo l’inizio di una lunga serie. Quando ci siamo allenati non c’era mai la presenza del medico ed anche nella rifinitura di ieri. Hanno provato a tesserare un medico, ma la procura oggi ha accertato il mancato tesseramento. Inoltre questo dottore non ha assistito all’allenamento e non ci sono stati controlli. Le nostre difficoltà si stanno protraendo da un mese ed è sotto gli occhi di tutti. C’è la Procura Federale che ha verificato l’attuazione del protocollo sanitario: non so se oggi fosse tutto in regola, ma fino adesso non lo è stato».
VIA A PARAMETRO ZERO
«Gli organi competenti se ne stanno occupando della mia richiesta di svincolo. Il mio problema come quello di tutti gli altri ragazzi, compreso quelli della Primavera, è stato proprio quello che non ci hanno messo a disposizione il campo, l’allenamento, lo staff tecnico ed un dottore. Penso che chiunque avesse giocato la partita di oggi rischiava grosso perché va incontro ad infortuni e rovinare la stagione. La situazione è grave e sinceramente non ho mai assistito o letto una cosa del genere».
IL RISCHIO CORSO CONTRO LA CASERTANA
«Mi sembra assurdo che una società chieda a dei giocatori di entrare in campo in queste condizioni come se fosse una partita di calcetto tra amici, senza rendersi conto del lavoro che c’è dietro. È rientrare da un lungo infortunio, come la rottura del crociato, senza fare una riabilitazione. Un ragazzo giovane che ha la possibilità di mettersi in mostra è normale che poi dia l’anima in campo, però deve essere preparato a certe situazioni. Le altre squadre si sono allenate, noi no».
L’APPELLO
«Spero che le istituzioni federali e chi possa intervenire lo facciano presto, perché questa situazione non dura da uno o due giorni, ma, ormai da un mese. Noi non siamo tutelati e non in una condizione di atleti professionisti: siamo un po’ buttati qua in mano a delle persone che fino a questo momento non ci hanno dato alcuna garanzia».
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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