Il nuovo corso del Chievo Verona corre veloce, tra ambizioni di vertice e una ristrutturazione societaria profonda. Sergio Pellissier, oggi presidente onorario e direttore sportivo del club, è intervenuto ai microfoni di A Tutta C su TMW Radio per fare il punto sulla stagione dei gialloblù e commentare lo stato di salute del calcio italiano, dai dilettanti fino alla Serie A.

Pellissier ha esordito spiegando la nuova struttura del club, nato dalle ceneri della storica realtà clivense: «Precisiamo subito che sono presidente onorario e direttore sportivo. È subentrato un nuovo presidente con un entusiasmo incredibile, che sta investendo molto». Nonostante il peso del passato, l'obiettivo è guardare avanti: «Stiamo cercando di costruire qualcosa di nuovo: non è mai facile ricostruire ciò che si è perso, ma provarci non costa nulla ed è anche bello». Attualmente il Chievo occupa la seconda piazza della classifica, dopo un periodo passato in vetta: «È un campionato molto equilibrato: puoi vincere o perdere con chiunque, e lo abbiamo dimostrato anche noi nelle ultime partite».

In campo si rivede un volto noto, quello di Alberto Paloschi, tornato a segnare proprio nell'ultima gara: «Alberto è sempre stato un professionista esemplare. Ha capito che ad alti livelli faceva più fatica, ma ama il calcio e tornare al Chievo, la sua vecchia squadra, gli ha fatto sicuramente piacere». Sul ritorno tra i professionisti, Pellissier non si nasconde: «Siamo passati dalla Terza Categoria alla Serie D e quest’anno possiamo giocarci fino in fondo la possibilità di salire in Serie C. Non dico che sia l’anno giusto, ma bisogna sognare».

Il dirigente ha poi espresso parole durissime sull'esclusione del Rimini dal Girone B di Serie C, un episodio che a suo avviso poteva essere evitato: «È un grande dispiacere. Si sapeva che quella società aveva problemi seri e si sarebbe dovuto intervenire prima dell’iscrizione. Così si falsa il campionato». Pellissier ha puntato il dito contro una gestione dei controlli talvolta incoerente: «A volte si puniscono società per cavolate e poi si chiude un occhio su situazioni gravissime. Questo è brutto per il calcio italiano». La soluzione, per l'ex attaccante, non risiede nel taglio delle squadre, ma nel rigore dei criteri: «Non è una questione di numeri, ma di serietà. Chi parte deve garantire di arrivare a fine stagione pagando stipendi e senza debiti».

Infine, Pellissier ha toccato i temi caldi della massima serie, descrivendo una Serie A molto aperta e incerta, ma ha espresso preoccupazione per la situazione della Fiorentina, impantanata nei bassifondi: «La stagione è iniziata male ed è un’annata complicata sotto tanti aspetti. Servirà un girone di ritorno enorme, non sarà facile».

Sezione: Serie D / Data: Mar 23 dicembre 2025 alle 16:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
vedi letture
Print