«È l’anno del Teramo». Aldo Ammazzalorso (nella foto) fa le carte al girone F di serie D e non ha dubbi: i biancorossi d’Abruzzo riusciranno a spuntarla sull’Ancona, che accusa già cinque punti di ritardo dalla vetta. La carriera del tecnico di origini argentine, ma ormai pinetese d’adozione, è iniziata proprio dall’ex Quarta Serie, campionato che ha vinto due volte sulle panchine di Pro Vasto e Teramo. Dopo aver girato mezza Italia (sei stagioni in Interregionale, tre in C2, quattro in C1 e tre in B), l’ex allenatore del Pescara è da due anni il responsabile del settore giovanile del Pineto. Al momento, dunque, deve accontentarsi di commentare un girone d’andata che non l’ha visto protagonista in prima persona. In futuro, chissà…

«Il Teramo ha tutte le carte in regola per respingere gli attacchi della squadra di Marco Osio – sostiene Ammazzalorso –. Già in estate, ero convinto che gli aprutini avessero una marcia in più rispetto alle altre. Sì, perché la squadra è stata costruita con intelligenza: ogni tassello è al posto giusto sin dalla prima partita di Coppa Italia. Quando metti assieme una serie di risultati utili lunga sedici partite, vuol dire che tutti – dai dirigenti fino all’ultima delle riserve – hanno fatto il loro dovere fino in fondo. Bucchi e soci hanno un’organizzazione di gioco molto superiore rispetto all’Ancona e Roberto Cappellacci, di certo non un novellino, sta svolgendo un ottimo lavoro».

Eppure, nell’ultima del 2011, il Teramo è stato sconfitto proprio al «Del Conero». «Una battuta d’arresto – replica – non può condizionare il giudizio su un girone d’andata senza macchie. Ci può stare, fermo restando che i biancorossi avrebbero meritato quantomeno il pareggio».

Dando uno sguardo al campionato delle altre abruzzesi, una delle note più positive è il San Nicolò. «Sta facendo benissimo e, malgrado sia una neopromossa, ha chiuso la prima parte di stagione ai margini della zona play-off. Sono certo che abbia le potenzialità per puntare a qualcosa di più di una semplice salvezza».

Anche l’Atessa Val di Sangro è andata al di là di ogni più rosea aspettativa. «È una sorpresa vedere i gialloblù fuori dalla zona calda, perché l’organico di Donato Ronci è pieno zeppo di giovani alla prima esperienza in serie D».

Dalla Santegidiese, invece, ci si aspettava sicuramente di più. «Passano gli anni ma in Val Vibrata la situazione è sempre la stessa: i problemi societari e il continuo via vai di giocatori condiziona il rendimento della squadra. Così non va».

Più bassi che alti per la Renato Curi Angolana, in piena zona play-out. «Credo comunque che i pescaresi stiano rispettando le previsioni di inizio anno, considerando la decisione della società di ridurre le spese e di affidarsi a tanti giovani».

La speranza è che anche il Canistro cambi registro. «L’esperienza di Maurizio Promutico è iniziata alla grande. Sono curioso di vedere come gli ultimi arrivati si integreranno nel gruppo». Male il Miglianico. «Nonostante il budget sia piuttosto risicato, mi aspettavo qualcosina in più da parte dei ragazzi di Epifani. Ma la stagione non è ancora compromessa: con un paio di innesti, i teatini possono rimettersi in carreggiata e giocarsi ai play-out la permanenza nella categoria».

Sezione: Serie D / Data: Lun 02 gennaio 2012 alle 14:30 / Fonte: Gianluca Lettieri
Autore: Davide La Rocca
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