Il 16 dicembre del 2012 compirà 41 anni, eppure in campo corre come un ventenne e ci mette sempre il cuore, così come "lotterebbe" un ragazzo della curva sud di Salerno. Lui è Ciro De Cesare, chiamato "Sciabulella",  prese questo soprannome nel lontano 1998 da nonno Antonio, rigattiere che raccoglieva vecchie sciabole in una baraccuccia sul porto. A gennaio dopo un lunghissimo girovagare tra serie C e D ha sentito l'esigenza, l'obbligo di tornare a giocare per la sua città, per la sua gente. Stavolta è tornato per giocare in serie D, lui che era abituato a vedere la "sua" Salernitana che faceva la spola tra serie A e serie B. Esordì nella massima serie il 12 settembre 1998 in un Roma-Salernitana che ancora oggi fa scendere la lacrimuccia ad un intera provincia. Il ritorno dopo circa 50 anni dei granata in serie A seguiti da quasi 15000 salernitani accorsi all'Olimpico.  Ma questa è una storia vecchia. Oggi De Cesare è tornato per cercare di riacciuffare i professionisti con la "sua" Salernitana o meglio per ora Salerno Calcio, dopo un anno di assenza, e per ora ci sta riuscendo: primato con un secco +6 sulla seconda che fa sperare l'intera piazza. La fine verrà scritta a Maggio ma, a prescindere dal finale, per Ciro De Cesare sarà stata una "questione di cuore".

Sezione: Serie D / Data: Sab 17 marzo 2012 alle 09:00
Autore: Nunzio Danilo Ferraioli
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