La situazione della Acr Messina continua a essere avvolta nell'incertezza, con un futuro societario che appare sempre più difficile da decifrare. La proprietà AAD Invest, protagonista di ripetuti inadempimenti, sembra non essere in grado di sanare i debiti accumulati e di dare concretezza a un progetto sportivo che finora è rimasto confinato alle dichiarazioni di una conferenza stampa tenutasi al Comune a fine gennaio.
Il quadro dirigenziale presenta elementi di instabilità significativi. Il chief executive officer Doudou Cissè non è più apparso pubblicamente da quella occasione, mentre il presidente formale Stefano Alaimo ha assunto una posizione ambigua: dopo essersi dichiarato dimissionario il 16 aprile scorso, ha continuato a presentarsi in tribunale come rappresentante del club, limitandosi inizialmente alla gestione ordinaria per poi ammettere di essere "solo un dipendente" della fiduciaria lussemburghese.
Obiettivi sportivi in secondo piano
In un contesto così complesso risulta arduo immaginare che l'Acr Messina possa concentrarsi su traguardi sportivi ambiziosi. La penalizzazione di 14 punti rende già di per sé problematico l'orizzonte della prossima stagione, con l'unico obiettivo realistico rappresentato dalla salvaguardia della categoria.
Altrettanto improbabile appare un riavvicinamento con la tifoseria, situazione che riguarda tanto AAD quanto il socio di minoranza Pietro Sciotto. L'obiettivo primario sembra essere unicamente quello di evitare il fallimento, nonostante le reiterate dichiarazioni di voler abbandonare la gestione del club, confermate anche attraverso comunicazioni recenti alla stampa locale.
Scenari alternativi all'orizzonte
Gli sviluppi che interesseranno l'Acr, pur tenendo conto delle implicazioni federali e d'immagine, lasciano comunque aperte diverse possibilità. La prima ipotesi prevede l'ingresso di nuovi soggetti alla guida della società, operazione che tuttavia non potrà concretizzarsi finché sarà in corso la procedura di concordato per il rientro dai debiti. In tale eventualità, il percorso dovrebbe prevedere prima il risanamento finanziario e successivamente un'eventuale cessione delle quote societarie.
I tempi di questa transizione, che potrebbero variare da alcune settimane a diversi mesi a seconda degli sviluppi della procedura concordataria, richiedono una preparazione adeguata da parte di tutti i soggetti interessati.
Il ruolo delle istituzioni
In questo scenario si inserisce l'attivismo dell'amministrazione comunale. Il sindaco Federico Basile ha incontrato l'advisor Dante Scibilia, figura promossa dalla neonata Cooperativa, per un confronto di natura interlocutoria finalizzato a valutare le strade percorribili per il futuro del calcio cittadino.
L'incontro ha rappresentato un momento di analisi delle opzioni disponibili, in un quadro dove ogni iniziativa deve essere necessariamente calibrata in relazione alla situazione dell'Acr. Le diverse forze in campo, dal "fronte Sant'Agata" ad altri soggetti interessati, stanno valutando le proprie mosse, consapevoli che ogni decisione avrà ripercussioni significative tanto sul piano sportivo quanto su quello politico e ambientale.
La complessità della situazione richiede prudenza e strategia, con tutti gli attori coinvolti chiamati a trovare soluzioni che possano garantire un futuro sostenibile al calcio messinese, superando l'attuale fase di stallo e incertezza che caratterizza la gestione societaria.
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