Prato, Minardi: “Il dolore per paura si moltiplicava, ma non ho mai mollato”

19.10.2020 21:30 di  Francesco Pizzoccheri   vedi letture
Prato, Minardi: “Il dolore per paura si moltiplicava, ma non ho mai mollato”

Viviano Minardi un’ infortunio che lo ha tenuto due anni fuori dal gioco, ma la voglia di combattere quando tutti lo sconsigliavano di riprendere è stata forte. Testardo non si è mai arreso e ieri è entrato da titolare andando subito in gol dopo appena dieci minuti.

Dopo due anni entri titolare e vai a segno dopo dieci minuti che emozione hai provato?

"Emozione dire grande è sicuramente un errore è stata un’emozione grandissima . Ho passato due anni dove ho rischiato di non poter più giocare a calcio e quindi veramente la mia paura era smettere di giocare e non importava titolare o no. Sono molto contento non è stato davvero semplice, ma ci sono riuscito ad andare avanti. 

Mi sono fatto male a settembre 2018 ed ero a Pistoia, ho passato il primo mese dove forse ho sbagliato la cura, poi mi sono operato a gennaio 2019 e mi avevano dato i classici mesi per riprendermi. Ho avuto il gesso e tutore per due mesi e mezzo , ho fatto riabilitazione ma non ne uscivo e sono stato costretto di nuovo a rioperarmi a settembre, anche con questa operazione le cose non miglioravano, avevo sempre male. 

La molla che mi ha fatto andare avanti è stato un ortopedico che a differenza degli altri è stato l’unico che mi ha sconsigliato il riposo perché non serviva.
Un ortopedico che aveva curato tanti infortuni di questo tipo lavorando in America, essendo un infortunio tipico dei giocatori di football americano.

Secondo la sua teoria bisognava caricare per la guarigione Ho fatto una cura potente di antidolorifici e poi ho iniziato a correre. Se correvo sul male secondo lui non provocavo danni ma solo potevo avere miglioramenti. Con la sua cura infatti ho avuto più miglioramenti da maggio ad oggi che da settembre 2018 a maggio di quest’anno. 

Sono contento di non aver mai mollato, anche perchè mi sono accorto che il dolore per paura si moltiplicava molto. Non sono ancora al cento per cento, ma sono soddisfatto di come sta andando".

Dedica particolare per il gol ?

"Questo gol lo dedico alla mia ragazza Lucrezia che l’ ho conosciuta l’anno in cui mi sono fatto male, quindi diciamo che Pistoia non è stato tutto brutto(ride ndr). Mi è sempre stata vicino in questo periodo.

Devo ringraziare anche il direttore Raffaele Pinzani che ha sempre creduto in me, l’ho avuto per poco tempo a Pistoia ma è sempre stato vicino dopo l’infortunio. Quest’estate ha deciso di scommettere su di me, ho iniziato ad allenarmi e poi dopo qualche giornata di allenamento ho firmato. Una cosa è allenarsi da solo, quando poi è subentrato il gruppo, soprattutto un gran gruppo come il nostro, è stato molto più facile . Al di la dell’adrenalina in allenamento e competizione con l'avversario, anche gli allenamenti con i ragazzi sono serviti a ridarmi fiducia. 

Sicuramente devo ringraziarlo per quello che ha fatto in questi anni." 

Sicuramente testardo e poi descriviti….

"Sicuramente testardo visto che non ho mai mollato dopo l’infortunio e poi direi perfezionista, mi piace fare le cose al massimo. Ad esempio avevo il programma di allenamento e nonostante il dolore dovevo rispettarlo assolutamente, altrimenti mi arrabbiavo con me stesso. In tutte le cose che faccio le faccio con passione e grinta. Il calcio sicuramente per me non è solo un lavoro, ma anche una vera passione".