Un vero e proprio terremoto ha scosso il panorama calcistico del Girone A di Serie D. Nella giornata di venerdì 7 marzo, il presidente di una nota Associazione Sportiva dilettantistica novarese è stato posto agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine per riciclaggio condotta dalla Guardia di Finanza di Varese e dalla Polizia di Stato di Novara.

Secondo quanto riportato da diverse testate giornalistiche, tra cui La Stampa e Il Corriere di Torino, il soggetto in questione sarebbe il presidente della Novaromentin, club che attualmente occupa le posizioni di vertice nel campionato, trovandosi in lotta per il secondo posto alle spalle del Bra, formazione che appare ormai lanciata verso la promozione.

Un'ascesa sospetta

A destare i sospetti delle autorità è stata l'improvvisa e rapida crescita della società calcistica a partire dal 2020. Gli investigatori hanno notato come il club, nonostante militasse in una categoria dilettantistica, avesse in rosa diversi elementi provenienti da categorie superiori, i quali continuavano a percepire compensi decisamente fuori parametro per una realtà di Serie D.

L'anomalia ha spinto gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Novara, successivamente affiancati dalla polizia economico-finanziaria di Gallarate, ad avviare approfondite indagini sui flussi finanziari legati alla squadra di calcio.

Le indagini finanziarie

La Procura della Repubblica di Novara ha delegato specifici accertamenti alla Compagnia della Guardia di Finanza di Gallarate, che ha portato alla luce un quadro inquietante. Dalle verifiche è emerso che la società riceveva numerosi bonifici dal presidente e da altri soggetti ora indagati, i quali non dichiaravano redditi compatibili con le somme movimentate. Inoltre, parte dei finanziamenti proveniva da diverse aziende già coinvolte in casi di bancarotta e reati tributari.

Al termine degli accertamenti, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Novara, su richiesta della Procura, ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del presidente, disponendo anche perquisizioni personali e domiciliari, eseguite congiuntamente dal personale della Questura di Novara e della Guardia di Finanza di Gallarate.

I sequestri e le altre indagini

L'analisi dei conti correnti e dei flussi commerciali ha permesso alla Guardia di Finanza di individuare circa 200.000 euro ritenuti provento di attività di riciclaggio. Le autorità hanno quindi proceduto al sequestro delle somme presenti sui conti correnti della società calcistica e su quelli personali del presidente.

Durante la perquisizione domiciliare, grazie anche all'impiego del cane anticontante "Ioltan", sono stati sequestrati 3.730 euro in contanti, varie valute estere (tra cui dollari americani, rupia delle Seychelles, peso cubano e scellino keniota) e un prezioso orologio Rolex Daytona.

L'inchiesta non si ferma al presidente: altre 17 persone sono state indagate a vario titolo per reati finanziari collegati alla vicenda. Va sottolineato, tuttavia, che la responsabilità degli indagati potrà essere definitivamente accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.

Ripercussioni sul campionato

Questo clamoroso sviluppo giudiziario potrebbe avere significative ripercussioni sull'andamento del Girone A di Serie D, dove la Novaromentin è protagonista nella lotta per le posizioni di vertice. Resta da vedere quali saranno le conseguenze sportive di questa vicenda, mentre la giustizia ordinaria farà il suo corso per accertare eventuali responsabilità penali.

La vicenda solleva ancora una volta interrogativi sulla trasparenza e sulla gestione finanziaria anche nel mondo del calcio dilettantistico, dove talvolta operazioni economicamente insostenibili nascondono attività illecite che vanno ben oltre il semplice ambito sportivo.

Sezione: Serie D / Data: Sab 08 marzo 2025 alle 17:38
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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