La società calcistica Tuttocuoio ha annunciato ufficialmente il proprio trasferimento dallo stadio Leporaia di San Miniato al Riccardo Neri di Castelfiorentino, ponendo fine a una lunga permanenza nel territorio sanminiatese. La decisione, maturata dopo "attente riflessioni", rappresenta secondo la dirigenza una scelta obbligata dovuta alle condizioni critiche dell'impianto sportivo e alla mancanza di supporto da parte dell'amministrazione comunale.

Le accuse alla gestione comunale

Il presidente Paola Coia e gli sponsor della società hanno espresso pubblicamente la propria frustrazione attraverso una nota ufficiale che non lascia spazio a interpretazioni. La dirigenza denuncia "la totale e vergognosa mancanza di interesse e supporto da parte dell'attuale amministrazione comunale di San Miniato, guidata dal Sindaco Giglioli, nei confronti della società Tuttocuoio".

Le critiche si concentrano sulla gestione dell'impianto sportivo, con la società che documenta una lunga serie di problematiche mai risolte dall'amministrazione. Tra le questioni più gravi segnalate figurano un sistema di irrigazione malfunzionante, riparato esclusivamente grazie all'intervento di sponsor privati, e spogliatoi delle squadre giovanili descritti come "fatiscenti e pericolanti".

I problemi strutturali dello stadio Leporaia

L'elenco delle criticità evidenziate dalla società è dettagliato e comprende diversi aspetti della struttura sportiva. La tribuna presenta vetrate pericolanti sul fronte, sistemate anch'esse grazie all'intervento di sponsor, mentre le infiltrazioni d'acqua piovana dal tetto sono diventate "una costante da anni". I servizi igienici degli spogliatoi della prima squadra e dell'arbitro versano in condizioni precarie, con il bagno dello spogliatoio arbitri rifatto lo scorso anno da Massimo Caponi.

La manutenzione degli spazi verdi esterni è stata trascurata, causando infestazioni di insetti, mentre il manto erboso del Leporaia è stato rifatto completamente a carico del Tuttocuoio, nonostante si trattasse di manutenzione straordinaria di competenza comunale. Ai lati del campo, un canneto e un bosco con fitta vegetazione sono stati ripuliti dalla società stessa, sempre grazie alla disponibilità di sponsor, rischiando persino una denuncia penale per l'intervento.

Altri problemi includono la porta della caldaia distrutta da ladri e sostituita dagli sponsor, due grondaie della tribuna cadute da più anni e riposizionate dall'amministrazione solo un mese fa dopo vari solleciti, e infiltrazioni d'acqua nel magazzino.

La questione del bando di affidamento

Un capitolo particolare riguarda il bando per l'affidamento della struttura del Leporaia, proposto per ben due volte senza trovare candidati. Il bando è andato deserto perché, secondo la società, risulta impossibile mantenere l'intero impianto sportivo con un contributo comunale di sole 18.000 euro all'anno. La mancanza di condizioni minimali per partecipare al bando non ha riguardato solo il Tuttocuoio, ma evidentemente anche altri potenziali gestori.

Le conseguenze economiche per il territorio

La decisione di trasferimento comporterà ripercussioni economiche significative per San Miniato. La società calcistica ha evidenziato come il territorio perderà l'indotto economico derivante dalle squadre avversarie che utilizzano alberghi e ristoranti locali durante le trasferte. Inoltre, il Tuttocuoio affitta abitazioni nel territorio per i propri tesserati, giovani che frequentano i locali commerciali del paese, generando un movimento economico per l'intera comunità.

Durante lo scorso campionato, la società ha ospitato squadre di alto livello come Piacenza, Forlì, Ravenna, Rimini e Riccione, accompagnate da folte schiere di tifosi. La dirigenza ammette di essersi sentita "un po' a disagio per le condizioni complessive della struttura, solo per incuria e/o disinteresse da parte dell'Amministrazione".

La documentazione dei tentativi di dialogo

La società sottolinea come tutti i problemi segnalati siano documentabili attraverso "decine e decine di Pec che negli anni sono state inviate al Sindaco e che hanno ricevuto come risposta il silenzio". Questo aspetto evidenzia un tentativo prolungato di dialogo con l'amministrazione, rimasto senza esito.

Le dichiarazioni ufficiali

Le parole più dure sono contenute nella dichiarazione finale: "San Miniato ha perso l'opportunità di avere una squadra di calcio di livello, a causa dell'incompetenza e della negligenza del suo Sindaco. Il Tuttocuoio si trasferisce allo Stadio Riccardo Neri di Castelfiorentino, dove potrà finalmente crescere e competere senza essere OSTACOLATO dalla mancanza di supporto. Simone Giglioli si assuma la responsabilità di questa dolorosa scelta e delle conseguenze che ne derivano e la smetta di raccontare favole".

Il futuro della società

Nonostante la decisione dolorosa, la società guarda al futuro con determinazione. La dirigenza ha concluso la propria nota ufficiale con un messaggio di continuità: "Noi andiamo avanti, sempre nel nome del Tuttocuoio e della gloriosa maglia neroverde."

Il trasferimento al Riccardo Neri di Castelfiorentino rappresenta per la società un'opportunità di crescita in un contesto che dovrebbe garantire le condizioni minime per svolgere l'attività sportiva. La vicenda solleva interrogativi sulla gestione degli impianti sportivi comunali e sul rapporto tra amministrazioni locali e società sportive del territorio.

La decisione del Tuttocuoio segna la fine di un capitolo importante nella storia sportiva di San Miniato, lasciando aperte questioni sulla valorizzazione delle strutture sportive e sul supporto alle realtà calcistiche locali che rappresentano un elemento di identità e sviluppo per le comunità territoriali.

Sezione: Serie D / Data: Gio 03 luglio 2025 alle 21:30
Autore: Chiara Motta
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